Politica
13 Luglio 2023
L'iniziativa punta a informare Franco Bernabè, presidente della commissione nazionale italiana per l'Unesco, per tutelare la città e l'ente dalle "pesanti ferite inferte ad un secolare patrimonio architettonico e culturale"

Ferrara chiama Unesco. La lettera di +Europa contro il “degrado crescente” del centro storico

di Davide Soattin | 3 min

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Una petizione per chiedere all’Unesco di intervenire e tutelarsi da quello che sta accadendo al centro storico e non solo. È questo l’obiettivo dell’iniziativa promossa da +Europa, con l’apertura – nelle scorse ore – di una raccolta firme su Change.org che potrà essere sottoscritta da tutti i cittadini per la salvaguardia di tutti quegli aspetti che sono valsi a Ferrara il prestigioso riconoscimento di città patrimonio dell’umanità e che “negli ultimi, recentissimi anni, sono oggetto di degrado crescente“.

A partire dalla situazione relativa a piazza Trento Trieste e a corso Martiri nella Libertà che – secondo quanto denunciato da Mario Zamorani e Paolo Niccolò Giubelli di +Europa – oggi  “sono percorsi da un crescente numero di automobili e furgoni, in movimento e in sosta” al punto tale da compromettere le caratteristiche delcentro storico intatto” riconosciuto dall’Unesco. “Si tratta di una scelta che allontana pesantemente la città dalle più significative politiche adottate da comunità europee che, come la nostra, sono caratterizzate come centri urbani con peculiare vocazione storica, culturale e turistica” aggiungono.

Nello specifico, i promotori dell’appello – titolato Ferrara chiama Unesco e che tra una settimana sarà girato sottoforma di lettera a Franco Bernabè, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco – so soffermano sulla situazione di piazza Trento Trieste, “cuore pulsante della città” che “per oltre un mese ospita manifestazioni musicali con impatto devastante su un ambiente unico e delicatissimo, fatto di vivere civile e bellezza architettonica“.

Di fatto però “questo luogo – spiegano – viene sequestrato alla fruizione di cittadini e turisti, per lo sfruttamento e il consumo di pochi. Da notare – aggiungono – la collocazione di gabinetti chimici multicolori in varie aree della piazza, anche davanti al duomo. In numerose città i centri storici da tempo ospitano spettacoli musicali o di altra natura – sottolineano – ma qui si è superato ogni limite accettabile con un accanimento intrusivo e si è creato un obbrobrio nel luogo più caro a ferraresi e turisti”.

I problemi – secondo Zamorani e Giubelli – si estendono anche fuori le mura, fino a coinvolgere le aree interessate dall’Addizione Verde che, sull’onda degli stimoli e dell’interessamento di Giorgio Bassani e dell’avvocato Paolo Ravenna, nel 1996 diede il via a un progetto di tutela e valorizzazione riconosciuto dall’Unesco, fino all’istituzione del parco urbano, dove lo scorso 18 maggio è stato organizzato il concerto di Bruce Springsteen per 50.000 persone. “I danni arrecati – evidenziano – sono stati devastanti per l’area verde più bella e delicata della città, nonostante i tanti appelli contrari di associazioni culturali e ambientaliste per cercare possibili soluzioni alternative. Ancora oggi il parco è chiuso, recintato e guardato a vista mentre si cerca di rimediare alla pesante devastazione“.

Da qui – considerate le “pesanti ferite inferte ad un secolare patrimonio architettonico e culturale” – gli esponenti di +Europa hanno deciso di chiedere un “urgente e necessario” intervento dell’Unesco, con una lettera che al momento – fanno sapere – rappresenta un unicum nel suo genere, al fine di far “cessare il degrado” a “tutela di Ferrara e della stessa Unesco“.

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