“Comacchio Vale”: altri tre punti informativi nei Lidi
Da sabato 7 giugno a Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa e Porto Garibaldi saranno attivi altri tre punti informativi legati al progetto “Comacchio Vale”
Da sabato 7 giugno a Lido delle Nazioni, Lido di Pomposa e Porto Garibaldi saranno attivi altri tre punti informativi legati al progetto “Comacchio Vale”
Una serata di fine maggio si è trasformata in un incubo per tre carabinieri della Radiomobile di Comacchio, intervenuti sabato 31 maggio intorno alle 22 a Lido degli Estensi per sedare una lite in strada tra alcuni ragazzi
"Ieri sera il consiglio comunale presieduto dal sindaco Negri e dalla vicesindaca Tomasi, ha scritto una delle pagine più vergognose della storia di Comacchio"
Porto Garibaldi resta in attesa, con il suo porto canale sempre più insabbiato e una comunità di pescatori che da anni denuncia l’emergenza. Dopo l’ennesimo appello lanciato nei giorni scorsi, torna alla carica la consulente patrimoniale della marineria locale con una nuova comunicazione inviata via Pec alle autorità competenti, in cui si ribadisce con forza il ruolo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale (AdSP) nella gestione dei fondali.
"Un vero e proprio scempio ambientale". È così che alcuni cittadini definiscono "il taglio improvviso e senza preavviso di un boschetto di alberi, tra cui alcuni centenari, che si trovano proprio in quella zona"
di Martina De Tiberis
Comacchio e Goro. La puntata di ‘Report’ su Rai Tre, condotta da Sigfrido Ranucci, andata in onda nella serata di ieri (lunedì 10), in apertura ha dedicato un servizio alla problematica del granchio blu, che sta provocando significativi danni all’economia dell’Emilia-Romagna.
L’inviata Giulia Innocenzi per l’occasione ha raggiunto i vongolari e gli acquacoltori di Comacchio e Goro, i due comuni del ferrarese sul Delta del Po, che producono il 55% delle vongole consumate in Italia.
La trasmissione si è posta l’interrogativo su come debellare il fenomeno, poiché la pesca delle vongole è un’attività molto diffusa e redditizia, con un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro, dalla quale dipende il destino di molte famiglie.
“Il granchio blu- spiega l’ex sindaco di Goro e biologo Diego Viviani – è una specie originaria delle coste del Nord America e ha la particolarità di poter vivere in acque con una bassa salinità. Con le piene dei fiumi, che hanno interessato ultimamente la nostra Regione, abbiamo assistito ad un’emigrazione verso le lagune dei fiumi”.
“A metà marzo- incalza il pescatore Luca Bovolenta- sono stati seminati due quintali del seme per l’allevamento delle vongole. In meno di due settimane tutto il lavoro è stato vanificato da questa specie alloctona. Personalmente ho subìto un danno di circa 20mila euro”.
Per i vongolari del Delta è una situazione davvero drammatica e, ahimè, non esistono interventi immediati per fronteggiare la minaccia; “l’unica soluzione è rappresentata dal prelievo dei granchi blu da parte degli stessi pescatori”.
“Non ci sarà più futuro per noi se non troveremo un’alternativa” – hanno gridato ai microfoni gli acquacoltori.
Alessio Manni, assessore all’Agricoltura e all’agroalimentare Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, accogliendo l’appello, ha annunciato che il prossimo 12 luglio ci sarà un incontro con il Ministero “per limitare la proliferazione del crostaceo femmina e consentirne il prelievo e la sua commercializzazione”.
A tal proposito, un esempio virtuoso arriva da Lesina, località sulle rive del Gargano, dove il granchio blu, come si evince dal servizio, ha invaso le lagune oramai da qualche tempo. L’amministrazione locale, facendo di necessità virtù, ne ha deliberato la pesca, consentendo ai pescatori la commercializzazione del prodotto.
“Bisogna intervenire nel più breve tempo possibile per salvaguardare l’habitat del Delta, poiché ci troviamo in una fase acuta in cui vi è un aumento incontrollato della specie, in grado di depositare fino a 2 milioni di uova”, ha concluso Ranucci.
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