
Il vescovo Perego
Sono state ufficializzate le nuove nomine all’interno della Diocesi di Ferrara-Comacchio decise dal vescovo Gian Carlo Perego.
Viene confermato lo spostamento di don Silvano Bedin a Bondeno, al posto di don Andrea Pesci, decisione contro la quale la comunità parrocchiale matildea aveva anche indetto una raccolta firme.
Don Silvano Bedin sarà presidente dell’Unità Pastorale della Beata Vergine Lauretana della Pioppa e parroco di Bondeno, Ospitale di Bondeno, S. Bianca e Ponti Spagna e rettore del Santuario della Beata Vergine Lauretana della Pioppa, con la collaborazione dei due vicari don Andrea Frazzoli e don Andrea Capretti).
Don Andrea Pesci sarà presidente dell’Unità Pastorale della Beata Vergine di Lourdes e parroco di Ostellato, S. Giovanni d’Ostellato, Campolungo, Alberlungo, Medelana, Rovereto, Libolla, S. Vito e Dogato, con la collaborazione del vicario don Gregoire Vissikomov.
Don Luciano Domeneghetti sarà presidente della costituenda Unità Pastorale di Pontelagoscuro, Barco e Casaglia, con la collaborazione dei vicari don Modestus Onyewuenyi e don Luc Semenou KoKou.
Tutte e tre le nomine decorrono dal 15 ottobre prossimo.
A partire dal 15 settembre Don Lino Faggioli sarà collaboratore pastorale della parrocchia della S. Famiglia, con abitazione in parrocchia, Don Nicola Gottardi, sarà vicario parrocchiale del Perpetuo Soccorso, con abitazione al Santuario del Crocifisso, e Don Thiago Camponogara, di ritorno da Roma con la licenza in Catechetica e pastorale giovanile, vicario parrocchiale della Sacra Famiglia, con abitazione in parrocchia.
Dal 15 ottobre Don Giovanni Polezzo sarà rettore del santuario di S. Giorgio e S. Maurelio e Don Sergio Vincenzi, quiescente, confessore alla parrocchia S. Spirito, con abitazione in Prevostura dal primo giugno.
Vengono istituite a partire dal 15 settembre quattro nuove unità pastorali. Quella di Gavello, Scortichino, Burana, Pilastri con presidente don Roberto Sibani e parroco di Burana, Pilastri; don Roberto Antonelli amministratore di Gavello e Scortichino, e collaboratore di Burana e Pilastri.
Viene poi l’Unità Pastorale di S. Agostino e del Corpus Domini con presidente e parroco mons. Michele Zecchin, con la collaborazione dei vicari don German Diaz Guerra e don Alessandro Guerinoni.
Ci sono poi l’Unità pastorale di S. Stefano e Conversione di S. Paolo con presidente e parroco mons. Massimo Manservigi e l’Unità pastorale Baura, Corlo, Correggio, Contrapò con presidente e parroco don Alberto Campi, con la collaborazione di una Comunità dei Padri Pallottini del Camerun (tre sacerdoti religiosi con il titolo di vicari), che apre una sua casa nella Arcidiocesi estense. Dal prossimo anno tra i sacerdoti della comunità sarà nominato l’amministratore parrocchiale.
Viene istituita infine una nuova comunità di missionari a San Giorgio. La Comunità Cattolica Shalom, associazione privata di fedeli di diritto pontificio con 7 membri (cinque donne e due uomini consacrati), apre una comunità missionaria presso il Convento e il santuario di S. Giorgio e S. Maurelio. I missionari collaboreranno con la Pastorale Universitaria e Giovanile diocesana, oltre che curare con il rettore del Santuario, la vita liturgica e spirituale del Santuario Arcidiocesano.
In una lettera ai sacerdoti mons. Gian Carlo Perego ringrazia chi si è reso disponibile a un cambiamento di parrocchia o di unità pastorale, per dire che “ogni cambiamento è sempre una fatica, ma è anche un dono; è un rimettersi in gioco, è ricostruire le relazioni più vicine, ma anche allargare le relazioni. Siamo in un tempo di cambiamenti e occorre mettersi in gioco”.
Perego tocca anche i problemi nati in alcune comunità, spiegando che “ci sono anche errori o rigidità o abitudini che bisogna avere il coraggio di ammettere, soprattutto quando non considerano che siamo in una Chiesa diocesana e guardando a questa Chiesa, non solo a se stessi, si possono comprendere i cambiamenti”.
“la fatica la fate voi, ma la faccio anch’io – aggiunge -, come Pastore di questa Chiesa che per quattro anni non ha un nuovo prete, che vede giovani collaboratori passare alla vita eterna, presbiteri che non obbediscono per scrupoli o idee che li portano ad essere autoreferenziali, costringendomi a interventi disciplinari per il bene dei fedeli, sacerdoti che raggiungono un’età anziana e faticano a portare avanti una parrocchia che hanno tanto amato, ma che ha bisogno di nuove forze; la ricerca di nuove comunità per alcuni servizi pastorali – in particolare la pastorale universitaria – o per una unità pastorale; l’aiuto di presbiteri ‘fidei donum’ a cui non sempre riusciamo a dare il tempo per inserirsi nella nostra Chiesa o che chiedono tempi più lunghi per questo inserimento”.
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