“Alla ricerca dell’uomo ragno”, Repetto si racconta al Teatro Nuovo
Il 14 maggio alle ore 21 va in scena al Teatro Nuovo di Ferrara lo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno” con Mauro Repetto
Il 14 maggio alle ore 21 va in scena al Teatro Nuovo di Ferrara lo spettacolo “Alla ricerca dell’uomo ragno” con Mauro Repetto
Le Scat Noir, trio vocale ferrarese composto da Natalia Abbascià, Ginevra Benedetti e Sara Tinti, si aggiudica il premio del concorso “I Suoni delle Dolomiti 2025”
Festa dell'Europa: sabato 10 maggio nella sede centrale dell’istituto Copernico-Carpeggiani, dopo gli inni italiano ed europeo, verranno eseguiti brani dal film “Titanic”, dei Beatles, Astor Piazzolla, Paolo Conte e Giuseppe Verdi
Nuovo appuntamento per la rassegna di concerti del Conservatorio di Ferrara, realizzata in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, nella cornice di Palazzo Naselli Crispi, sede del Consorzio
Mercoledì 7 maggio a Palazzo Roverella due grandi capolavori cameristici: La Sonata in do maggiore per due violini op.56 di Sergej Prokof'ev, e il Quintetto in fa minore per pianoforte e archi op. 34 di Johannes Brahms
Prosegue il percorso nel repertorio mozartiano avviato dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, dopo il successo, nella scorsa Stagione, dell’opera Don Giovanni, produzione ferrarese acclamata anche in Corea del Sud, alla Daegu Opera House.
Andrà in scena il 30 giugno alle ore 21 al Teatro “Claudio Abbado” (con seconda recita il 2 luglio, sempre alle 21), il nuovo allestimento Le nozze di Figaro, capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart, prima delle tre opere buffe scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte.
L’orchestra Città di Ferrara sarà diretta da Massimo Raccanelli, che in Italia debutta alla direzione d’opera proprio in questa produzione. Si conferma alla direzione musicale Leone Magiera, stimato scopritore di talenti d’opera (tra i moltissimi, Mirella Freni e Luciano Pavarotti). L’esecuzione della commedia mozartiana è affidata ancora al suo gruppo di giovani cantanti, selezionati tra oltre 300 voci under 35 provenienti da tutto il mondo, e che si stanno affermando nei palcoscenici europei più prestigiosi.
Per Le nozze di Figaro si conferma il cast vocale già protagonista lo scorso anno nel Don Giovanni, composto da Guido Dazzini (Conte), Giovanni Luca Failla (Figaro), Marta Lazzaro (Contessa), Gesua Gallifoco (Susanna), Silvia Caliò (Barbarina), Alessandra Adorno (Marcellina), Gianluca Convertino (Antonio e Bartolo) e Lorenzo Martelli (Basilio e Don Curzio), cui si unisce per questa produzione Nicolò Balducci (Cherubino), un altro giovanissimo talento scelto dal Maestro Magiera. Il Coro del Teatro Comunale è affidato a Teresa Auletta.
La regia è firmata da Adrian Schvarzstein, poliedrico attore e regista di origini argentine, spagnole e italiane, che per l’occasione unirà la lirica ad altre discipline artistiche come il teatro di strada, esaltando il capolavoro di Mozart con brillanti momenti di spettacolo e una
travolgente ironia. Costumi e scene a cura di Lilli Hartmann e il design luci di Marco Cazzola, assistente alla regia e coreografa è Jūratė Širvytė-Rukštelė.
Ispirato dalle vicende di Le mariage de Figaro, commedia di Beaumarchais scritta nel 1778, fu lo stesso Mozart a portare una copia del testo a Da Ponte, che la tradusse in lingua italiana e che, in accordo con il compositore, rimosse tutti gli elementi di satira politica dalla storia. Come riportano le stesse Memorie del librettista, era «scritta troppo liberamente per un costumato uditorio». La commedia era stata oggetto di pesante censura da parte dell’imperatore, Giuseppe II, per il timore che aizzasse l’odio tra classi sociali. La Rivoluzione Francese, di cui già si avvertivano le tensioni, scoppiò nel 1789, cambiando per sempre il volto dell’Europa. Eppure appena tre anni prima, nel 1786, Mozart convinse l’imperatore e riuscì a mettere in scena la “folle giornata” di Figaro, in un intreccio serrato e travolgente in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di un unico giorno di passione, ricco di eventi sia drammatici che comici, nel quale alla fine i servi si dimostrano
più signori e più furbi rispetto ai loro padroni. L’opera divenne tra i più grandi successi della sua carriera.
“Con la forza della musica, così spumeggiante e incisiva, e con la varietà di ritmi e di colori del tutto insoliti per l’epoca, Nozze di Figaro continua a stupire per la sua modernità e per l’impatto che esercita sui pubblici di tutto il mondo dal 1786 ad oggi», dice Leone Magiera,
tra gli ideatori della nuova produzione. Da giugno il cast è a Ferrara per l’ultima fase di preparazione, prima del debutto. «Ho ritrovato questi giovani artisti, dal grande avvenire, ancor più motivati e maturati nel loro percorso a continuare quell’operazione di attenzione
allo sviluppo professionale dei giovani talenti che la dirigenza del Teatro Comunale di Ferrara ha, con lungimiranza, avviato da qualche anno”.
“Considero Mozart tra gli uomini di teatro più grandi e importanti della storia e la sua musica incredibile perché, oltre a essere obiettivamente bellissima, accompagna e alimenta di continuo la psicologia di tutti i personaggi – aggiunge il direttore d’orchestra Massimo
Raccanelli –. Quella di Mozart può a volte sembrare una musica un po’ “leggera”, ma al contrario è così perfetta da nascondere tantissima profondità sotto l’apparente semplicità. Questo è anche il mio debutto come direttore d’opera in Italia. Sono onorato e felice, perché si tratta di una produzione di grande qualità, grazie alla presenza del Maestro Magiera e alla preparazione dei cantanti, all'interessante regia e all’orchestra, con cui sto riscontrando una arricchente sintonia e molta complicità”.
“Prendendo spunto dal capolavoro Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola, l’ambiente scelto è quello della misera periferia degli anni Sessanta del secolo scorso – spiega Adrian Schvarzstein –. I personaggi di questa commedia si mescolano in un continuo andirivieni di
vicende che sono il frutto di una tensione sociale, non riescono a realizzarsi e vogliono coinvolgere gli altri nel loro insuccesso”. La critica lo disse allora: “Quello che oggigiorno non è permesso dire, in quest’opera lo si canta!” (Wiener Realzeitung, 1786). Il regista spagnolo-argentino riprende le provocazioni della commedia di Beaumarchais e le porta in scena: l’opera mozartiana diventa così l’opportunità per “sorridere delle convenzioni, e soprattutto delle diverse classi sociali che oggi, effettivamente, non hanno alcun senso, ma
che continuano ad esistere in altre forme”.
“Nel 2020, all’inizio del mio percorso al Teatro Comunale di Ferrara, ho impostato un programma triennale dedicato a dei giovanissimi cantanti che, sotto la guida di Leone Magiera, avrebbero dovuto affrontare tre titoli mozartiani – spiega Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro “Claudio Abbado” –. Dopo il successo del Don Giovanni lo scorso anno, applaudito anche in Corea del Sud, nel 2023 è il momento di un altro titolo grandioso del genio di Salisburgo, Le nozze di Figaro. La sinfonia introduttiva e alcune arie di quest’opera straordinaria hanno attraversato i secoli, tanto che tutti noi ancora oggi le riconosciamo. Come straordinario è anche il modo in cui Mozart – grande intellettuale, grande illuminista – con questo lavoro fa a pezzi l’aristocrazia, ben tre anni prima della Rivoluzione Francese, con l’arma più potente, quella dell’ironia. Se è vero che ridere di qualcosa vuol dire sovvertirla, Le nozze di Figaro sono la fragorosa risata di Mozart su un
mondo che stava per scomparire. Su questo ha lavorato Adrian Schvarzstein, che ci farà divertire con una messa in scena che esalterà quest’opera buffa dalla meravigliosa musica, ancora più bella grazie al lavoro di Leone Magiera e del Maestro Raccanelli”.
Rappresentazione con sopratitoli. Apertura alle 20.30.
Biglietti da 63 fino a 15 euro, con tariffe dedicate per over 65 e under 30. Ingresso a 9 euro per gli under 20. Info e vendite su www.teatrocomunaleferrara.it, su Vivaticket e in biglietteria del Teatro Comunale di Ferrara (corso Martiri della Libertà 21).
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
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