di Nicolò Govoni
Un grande sabato di festa e di calcio a Ferrara, con tantissimi colori di maglie di tutte le squadre italiane e non solo, dalle più classiche alle più recenti, come tributo ai giocatori più iconici della storia del calcio nostrano. In un ‘Paolo Mazza’ gremito, su tutte spiccano le casacche delle grandi d’Italia, Juventus Milan, Inter, Roma e Napoli, della Nazionale Italiana, ma non mancano le maglie più classiche delle “provinciali” che hanno fatto la grande storia del nostro calcio, compresa quella biancazzurra della Spal. La festa è iniziata già nelle vie del centro dalla mattina, con i tifosi provenienti da ogni parte d’Italia che si sono affollati fuori dall’Hotel Carlton in attesa dei propri beniamini, così come al Fan Village predisposto dall’organizzazione dell’evento al Parco Coletta. Allo stadio invece i cori sono tutti per Del Piero: dagli spalti del ‘Mazza’ ogni volta che l’ex capitano bianconero tocca palla il pubblico esplode in un boato, e lo stesso vale per Francesco Totti, bandiera romanista.
E anche in sala stampa anche i tanti campioni non nascondono la propria emozione per l’evento. “Ringrazio tutti i ragazzi di Operazione Nostalgia perché da ieri ci hanno fatto tornare un po’ indietro negli anni”, ha dichiarato El Pampa Sosa. “Il tempo passa per tutti, qui a Ferrara ero venuto con il Napoli in C. Complimenti alla Spal che ha reso possibile questa bellissima struttura, ieri abbiamo mangiato in Castello e oggi c’era una straordinaria cornice di pubblico. Vivere questi due giorni con tanti ex calciatori è stato come tornare bambini, emozionante, complimenti a Operazione Nostalgia e alla città di Ferrara. Il tempo passa e bisogna aggiornarsi: il calcio è cambiato, ma quelli che non cambiano sono i tifosi”.
Si scherza con il Campione del Mondo 2006 Simone Barone: “Di testa adesso ci arrivi come prima, ma ti manca la parte fisica. L’importante è che sia stata una bella serata e che tutti si siano divertiti, vedendo ex compagni e avversari, poi domani avremo qualche acciacco in più. La mia corsa ai Mondiali del 2006? È stata solo una corsa, poi Inzaghi ha fatto gol: la prendo con tranquillità, non mi è cambiato nulla, era un’azione di calcio”.
Il gioco è mutato negli anni, e questo è uno dei motivi principali che portano a raduni per gli appassionati del calcio di un tempo come quelli organizzati da Operazione Nostalgia: “Ci sono tanti cambiamenti, lo sport evolve naturalmente: non c’è un meglio o un peggio, dobbiamo accettare l’evoluzione del calcio”, dichiara Max Tonetto. “Una volta esistevano le bandiere, ma sono cose passate. Per noi è stata una bella festa, vedere tanti ex calciatori è stata un’emozione enorme anche per noi. E sugli spalti ogni tifoso aveva una maglia diversa, è la cosa più bella”. Gli fa eco Sébastien Frey: “Questa sera c’era tantissima gente, adesso il calcio è meno romantico rispetto a una volta e si pensa più a fare cassa: oggi ho visto tantissimi juventini chiedermi foto e autografi, questo ti fa capire che questa generazione di Operazione Nostalgia si chiama così perché il vero tifoso è nostalgico di chi ha amato e rispettato una maglia. Abbiamo trasmesso questo ai tifosi”.
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