Filippo Pavan, iscritto all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in “Ingegneria, ambiente e territorio” dell’Università di Bologna ha vinto il Premio “Franco Zarri 2023” promosso e organizzato dalla famiglia Zarri e dal Rotary di Cento.
La informale cerimonia di consegna del premio, in denaro, e con una targa-ricordo, è avvenuta l’altra sera nel corso di una bella riunione cui hanno partecipato molti soci e ospiti fra i quali il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari. Pavan, di Vigarano Mainarda, ha sottolineato l’indiscussa rilevanza e la forte attualità delle materie oggetto del corso.
Si tratta della 25esima edizione del Premio che punta a sostenere i migliori giovani della zona impegnati nello studio universitario e in particolare ingegneria, materia di studio, attività e insegnamento di Franco Zarri, scomparso nel 1996, indimenticato governatore del Rotary, brillante professionista e autore fra l’altro della ristrutturazione del Palazzo del Governatore di Cento ma anche dello stadio “Dall’Ara” di Bologna e del progetto del palasport di Casalecchio.
Il presidente del club Giorgio Zoli (gli era accanto il presidente della Giuria del Premio Rino Ghelfi) ha introdotto la serata unitamente ai membri della famiglia Zarri.
La presenza del rettore era motivata dal fatto che Zarri fu docente nello stesso dipartimento di docenza del rettore. Molari ha tenuto un’interessante relazione sull’attività dell’ateneo felsineo che conta ben 100.000 studenti di cui 60.000 fuori sede, con tutti i problemi connessi. Il nuovo piano strategico (di sei anni) sviluppa i temi della ricerca e della didattica. Per fortuna sono molte, ha sottolineato, le risorse finanziarie in campo “grazie al Pnrr, ai contributi messi a disposizione dal precedente governo Draghi e dall’Europa attraverso altri canali”. Oggi per questo comparto si può contare su 40 milioni (prima la media era di appena un milione l’anno) mentre altri 300 milioni sono riservati agli interventi sul fronte edilizio. “Ma occorre muoversi sempre più – ha concluso – e cercare e offrire occasioni nel mondo” senza tralasciare il rapporto, fondamentale e stretto, con il territorio, le aziende gli enti.
Sono poi interventi due amici e colleghi di Franco Zarri, i professori Raffaele Poluzzi e Massimo Majowiecki, che hanno ricordato momenti della comune attività con il professionista centese ed esponente rotariano. Luca Zarri, a nome della famiglia (gli erano accanto la mamma Mimma e il fratello Michele), ha salutato e ringraziato i presenti compiacendosi per la bella e utile serata svoltasi nel nome di Franco.
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