Chiuse le indagini sull’incidente mortale che costò la vita a Martin Sikora, cittadino di nazionalità ceca, che sedeva sul lato passeggero dell’auto che si schiantò frontalmente contro la recinzione dell’hotel Duca d’Este nella nottata del 5 ottobre 2022, dopo che l’autista perse il controllo del mezzo in direzione delle vie Bardellini e Krasnodar.
Alla guida del veicolo, una Bmw 320D gt, in quella tragica circostanza, c’era un suo connazionale, J.U. di 31 anni che oggi abita a Topolna, in Repubblica Ceca, e che ora risulta essere il solo e unico indagato per quanto successo dal pm Ciro Alberto Savino, con l’accusa di omicidio stradale, per cui ora è difeso dall’avvocato Raffaele Verrigni.
Nello specifico, a lui, la Procura della Repubblica di Ferrara contesta l’aver superato di 22 chilometri orari il limite di velocità dei 50 km/h in un tratto di strada particolarmente pericoloso per via di una curva sinistrorsa e l’aver cond0tto il veicolo in stato di ebbrezza in seguito all’assunzione di sostanze alcoliche (1,23 e 1,38 g/l).
Nel procedimento risultano essere parti offese la sorella e la figlia della vittima, assistite dall’avvocato Zdenka Michalickova del foro di Roma.
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