Politica
10 Giugno 2023
Azione Civica critica il comportamento del sindaco durante e dopo il concerto di Springsteen

“Tutta mia la città”. Alan Fabbri come l’Equipe 84

di Redazione | 3 min

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(foto Giori)

“Tutta mia la città”. Prende spunto dalla famosa canzone dell’Equipe 84 l’intervento di Azione Civica che, “solo ora, ad evento ampiamente concluso”, interviene nel dibattito ancora in corso sul concerto di Springsteen a Ferrara.

Ad oggi rimangono ancora senza risposte le domande che la consigliera Roberta Fusari aveva posto alla giunta di Alan Fabbri oltre un’anno fa: è stata fatta, o si pensa di fare, una valutazione d’impatto ambientale dell’evento nel parco urbano?; che tipo di interventi strutturali si pensa di fare nel parco urbano per l’evento e con che prospettiva in futuro?”.

Anche perché che il parco urbano avesse problemi di ristagno dell’acqua “era noto anche prima delle piogge eccezionali di queste settimane, lo sanno tutti i frequentatori del parco e dovrebbero saperlo anche gli amministratori”.

Due richieste che prendevano atto di “scelte politiche ben precise, che il sindaco ha fatto e che non abbiamo mai messo in discussione: portare Springsteen a Ferrara e farlo al parco urbano”.

Azione civica sorvola per il momento sull’opinabilità della scelta logistica (“sulla quale infatti abbiamo sentito in questi mesi molte voci contrarie, con ottime argomentazioni”), per chiedere di sapere “quale è il destino del parco urbano nell’idea del nostro sindaco, e come intende ‘usarlo’ durante la sua amministrazione”.

E interessa ancora di più adesso “quando, a distanza di quasi un mese dall’evento, abbiamo visto realizzarsi alcuni dei più foschi pronostici: una delle più belle aree verdi della città resa inutilizzabile, chiusa ai cittadini ed in attesa, secondo voci di Palazzo, di non meglio identificati lavori di ripristino/valorizzazione. A spese di chi? E per quanto tempo?”.

“Non siamo certo contro i concerti – assicura la lista civica -, siamo solo contrari ad una gestione ‘sfuggente’ del patrimonio pubblico, di cui non di intravede una logica se non quella del ‘panem et circenses’”.

D’altronde, insiste Azione civica, “come questa giunta intenda ‘usare’ il centro storico della città, le piazze principali e la aree pedonali è ormai chiaro a tutti. Auto parcheggiate ovunque nella zona monumentale, distese dei locali mai rientrate negli spazi opportuni dopo la fine della pandemia, concerti che chiudono completamente le piazze principali nel periodo estivo sono solo i segnali più evidenti della scelta di dedicare ad interessi privati gli spazi pubblici della città.

Con buona pace di Ferrara Patrimonio dell’Umanità”.

Così sarebbe stato anche per il concerto del Boss, “con la zona rossa che ha interdetto anche ai pedoni strade e quartieri abitati, oltre a parte del parco delle Mura, e che ha messo in difficoltà l’accesso e le programmazioni scolastiche, perché il tutto si è svolto durante la settimana lavorativa. Disagi importanti sopportati dai cittadini, ai quali crediamo manchi ancora una risposta da parte del sindaco: quanto è costato al Comune questo evento tra contributi diretti e indiretti, occupazioni di suolo pubblico, personale in servizio, pulizie, e soprattutto ripristino del parco urbano, oggi devastato dall’evento, come era presumibile fin da subito?”.

Anche Fusari, di fronte al silenzio di Fabbri, chiede pubblicamente “se si stratta di una privatizzazione dello spazio pubblico dove anche gli oneri sono a carico del privato, o se sono sempre e solo i cittadini che oltre ai disagi, si faranno anche carico delle spese”.

Infine Azione Civica spende qualche parola per l’assenza di un messaggio, almeno sui social, di cordoglio per le vittime dell’alluvione e parla di “inappropriatezza istituzionale espressa in questa occasione, con una tragedia in corso a pochi passi da qui, non ancora terminata; impiegare persone e mezzi di soccorso per un concerto mentre potevano essere utili dove c’è un’emergenza vera, rincorrere con un contributo comunale di 10.000 euro le critiche che cominciavano ad arrivare dalla stampa nazionale e internazionale, esibire immagini di festa da parte di tutti i rappresentanti istituzionali, ci è sembrato veramente inopportuno”.

“D’altra pare – conclude amara Fusari -, tutto questo è nel solco di ciò cha abbiamo visto in questi quattro anni, purtroppo”.

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