Attualità
5 Giugno 2023
"La situazione viene tollerata anche all'interno di una area in cui vige, ben visibile, il divieto di accesso"

Parcheggio selvaggio nel parco in viale Alfonso d’Este, insorge il Comitato per Ferrara

di Redazione | 2 min

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Tornano a lamentarsi i residenti di viale Alfonso d’Este per il parcheggio selvaggio di veicoli nell’area del parco del Montagnone ed è il Comitato per Ferrara a documentare anche fotograficamente la situazione di illegalità che sembra passare inosservata.

Un comportamento diventato prassi che il comitato vuole stigmatizzare e “che vede quotidianamente, in palese violazione al codice della strada, numerose automobili parcheggiate all’interno dell’area verde in viale Alfonso D’Este, una delle zone riconosciuta anche da alcuni assessori comunali tra le più prestigiose di Ferrara”.

Terminato il periodo del Luna Park, i residenti avevano ricevuto la rassicurazione, da parte della Polizia Municipale, che il parcheggio selvaggio su tale area non sarebbe stato ulteriormente consentito. “Da oltre un mese – spiegano invece dal comitato – si registrano numerosissime automobili, che non solo percorrono, ma che sostano anche per lunghi periodi di tempo nonostante la segnaletica verticale indichi il divieto di transito (ben visibile) a tutti i veicoli. La cosa più sorprendente è rappresentata dal fatto che il chiosco che si affaccia su tale area beneficia di tale violazioni, tanto che i gestori hanno risposto ad alcuni di noi che chiedevano conto di tale transito e parcheggio selvaggio, con tale allocuzione “abbiamo degli agganci” facendo così intendere, presumibilmente, di avvalersi di una certa benevolenza da parte di chi è preposto al controllo ed eventuale sanzione per tale trasgressione”.

“Se quanto asserito corrispondesse al vero – aggiungono i cittadini – sarebbe gravissimo, poiché si perderebbe la certezza del Diritto e tale anomalia renderebbe più insicuro il rapporto tra il cittadino e l’Amministrazione comunale, fino a minarne indelebilmente il rapporto fiduciario con conseguente perdita del senso di appartenenza alla comunità”.

“Noi cittadini – precisano però dal comitato – vogliamo continuare a credere nelle istituzioni e pensiamo che l’autorevolezza di una istituzione risieda nella coerenza, intesa come aderenza al rispetto della normativa e che la violazione anche di un “semplice” divieto, qualora non sanzionato, possa diventare un territorio selvaggio ad unico beneficio e uso di un singolo operatore economico”.

Una protesta, quella dei cittadini costituitisi in comitato, della quale sono stati interessati anche alcuni gruppi consiliari, nella speranza che il problema venga portato a conoscenza di chi può porvi rimedio.

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