Attualità
3 Giugno 2023
Giovanni Bagni concorda con la scelta dell'amministrazione di recintare l'area verde e chiede giochi, attrezzature sportive e nuove panchine per farlo diventare "ritrovo quotidiano di bambini, ragazzi e anziani"

Parco Giordano Bruno. Il Comitato Zona Stadio: “Giusto chiuderlo, ma lo si riqualifichi dal degrado”

di Redazione | 2 min

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“Giusto chiudere il parco”. È così che Giovanni Bagni del Comitato Zona Stadio commenta il via libera, da parte dell’amministrazione comunale, alla spesa per la recinzione del parco Giordano Bruno, nonostante le proteste di alcuni residenti in zona.

“Ricordiamo – esordisce – che nel 2014, ad un anno dalla costituzione del nostro comitato, i residenti delle vie Ortigara, Poledrelli, Cassoli e vie limitrofe, stanchi della situazione che si era venuta a creare in questo verde pubblico, soprattutto nelle ore notturne per le continue risse e urla e volendo ritornare alla loro tranquillità, raccolsero firme. Un parco occupato da sbandati e personaggi ambigui, ridotto ad un immondezzaio e a latrina a cielo aperto, un accertato luogo di grande consumo e spaccio di droga“.

Bagni prosegue: “La petizione, composta da 45 fogli per un totale di 508 firme, fu presentata il13 ottobre 2014 alla precedente amministrazione Comunale e protocollata con il nr. 91145. Si chiedeva di valutare la chiusura del parco Giordano Bruno con una recinzione e l’installazione di cancelli di chiusura/apertura con orario regolamentato, in maniera che il parco fosse usufruibile per le ore diurne e serali“.

E aggiunge: “In questi anni, stranamente dopo il cambio dell’amministrazione comunale, si sono alternate incontri, riunioni e manifestazioni contro la chiusura di questo parco, in alcune di queste, veniva comunicato e segnalato, forse per ottenere un vasto consenso che a Ferrara vengono chiusi i parchi pubblici, senza aggiungere due semplici parole: di notte“.

“Negli ultimi anni – spiega Bagni – la situazione in questo parco, come anche segnalato da alcuni residenti, è peggiorata. Ecco quindi che riteniamo opportuno provvedere alla sua recinzione, dopo quelli del Parco piazzetta Toti e il parco Coletta dei giardini del Grattacielo”.

“Siamo consci – afferma – che chiudere di notte un parco non risolva il problema dello spaccio. Ma cercare di porre rimedio per dare una maggiore serenità a  chi abita nelle adiacenze pensiamo siano un dovere di qualsiasi amministrazione. Serve a scoraggiare chi delinque perché entrare in uno spazio recintato potrebbe diventare una gabbia per lui stesso. Naturalmente una volta installata la recinzione del parco in questione, ci attendiamo che venga eseguita una vera riqualificazione di questo spazio verde, attualmente degradato, con giochi e attrezzature sportive e con nuove panchine affinché il parco diventi ritrovo quotidiano di bambini, ragazzi e anziani”.

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