Indiscusso
18 Maggio 2023

Se l’Amministrazione fa l’event organizer…

di Marzia Marchi | 4 min

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Vero che ci si è messo anche il tempo a complicare le cose ma non si può più gridare all’emergenza climatica. E’ un dato di fatto! Da anni gli scienziati ci mettono in guardia sulle misure da adottare per fronteggiare il cambiamento climatico che ti porta ad accendere i termosifoni a maggio e a fare il bagno in mare a dicembre. Ogni livello istituzionale deve pare la propria parte per mettere in atto l’adattamento, per esempio in caso di siccità o piogge prolungate oltre misura.

Se piove ininterrottamente per settimane o se piove per bombe d’acqua, come ormai sappiamo che avviene, una buona amministrazione deve farsi trovare preparata, ovvero mettere in sicurezza le strade, le scuole e gli ospedali in via prioritaria, ma anche tutti i servizi infrastrutturali, con una saggia manutenzione del verde e delle vie di scolo per esempio. Si chiama MANUTENZIONE, ordinaria e straordinaria e dovrebbe essere il compito principale di un’ amministrazione pubblica, insieme ai nuovi investimenti strutturali ovviamente, che non sono principalmente stadi o studentati privati, meno che mai supermercati, ma costruzione semmai di scuole pubbliche, piste ciclabili, nuove aree verdi… Invece???

Invece abbiamo da quattro anni un event organizer, di primo livello, indubbiamente! La traduzione non credo sia necessaria e l’effetto è evidente con il mega evento di questi giorni: un concerto da 50.000 persone, previste in una città che all’ultimo censimento 2021 conteggiava 129.872 unità, una cifra pari al 38% della popolazione che si riversa, nell’arco di due giorni, in una città disastrata dalla pioggia, nell’unico parco pubblico, imbevuto d’acqua!

Certo a maggio non è consueto ma un buon organizzatore, se non una buona amministrazione, deve sempre prevedere il peggio, l’evento estremo. L’amministrazione pubblica poi deve essere pronta di fronte all’emergenza, al catastrofico, altrimenti son capaci tutti di governare. E’ in quei casi che si vede la differenza! E lo abbiamo infatti constatato in tempi assai recenti.

Dunque la nostra amministrazione comunale pare assai decisa a privilegiare l’aspetto event organizer: concerti in ogni dove, installazioni roteanti, luminarie esagerate pur in tempi di emergenza energetica, scenografie da selfie, offerte speciali con tour in trenino compreso, mostre e spettacoli ad personam, mercatini selvaggi e selva di tavolini da bar sulle strade con relativo percorso a gimcana, per non parlare di monopattini dall’abbandono selvaggio.

A qualcuno piace e siamo in democrazia! Ma ai molti tuttavia non piace la contropartita di scuole che si gonfiano d’acqua dall’alto e dal basso e classi che vagano di sede in sede, fino a quelle che una sede proprio non ce l’hanno. Come rischiano di perderla decine di associazioni di volontariato che sorreggono il tessuto sociale della città, fuori dalla vetrina.

A molti non piacciono gli asfalti che si sbriciolano per il troppo secco o la troppa pioggia. Non piacciono gli spazi perduti di zone pedonali ora infestate di SUV, non piacciono i cantieri infiniti di strade dal disegno più poetico che pratico. Non piacciono i progetti di apertura di nuovi supermercati sui terreni agricoli, non piacciono gli accordi con aziende private per la gestione di pubblici patrimoni, non piacciono i rifiuti abbandonati senza conseguenze, che miriadi di volontari si affanno a raccogliere in ogni weekend, non piace l’assenza di una qualsivoglia campagna culturale a favore della cura del bene pubblico, che sia la gestione dell’acqua dispersa da tubi decrepiti in strade dissestate o la gestione dei rifiuti che si vantano fintamente differenziati. Non piace la gestione dell’accoglienza dei migranti, confinati a vivere ai margini di una città che si svuota di abitanti e si riempie di turisti mordi e fuggi, con più B&B che case popolari. Non piace la gestione di studenti che onorano la nostra università ma vengono taglieggiati dai prezzi esorbitanti di un alloggio in uno studentato privato o da privati che lucrano sulla loro pelle.

Ferrara è una piccola città che invecchia, dal passato glorioso che non basta rievocare nel Palio ma che bisognerebbe onorare con una politica rivolta al futuro. Un futuro che deve fare i conti con la sua morfologia e i cambiamenti epocali che stanno coinvolgendo tutto il Pianeta.

Non ci piace sprofondare cantando!

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