Vigarano Mainarda. Lamentano aria ormai irrespirabile, cattivi odori che rendono impossibile sostare nel proprio giardino e che li costringono a tenere le finestre delle proprie abitazioni sempre chiuse. Ora, nell’inerzia dell’amministrazione, hanno deciso di affidarsi a un consulente legale per far valere le proprie ragioni.
Non migliora la situazione dei residenti del comune di Vigarano Mainarda, riuniti nel gruppo informale di tutela ambientale contro l’inquinamento odorigeno e che hanno più volte rivolto le proprie istanze agli enti competenti, lamentando di patire molestie derivanti dall’attività del biogas di via Frattina.
I terreni agricoli coltivati a mais in cui si utilizzano periodicamente i liquami come ammendante, si trovano a Cà Pontoni, area prossima agli agglomerati urbani che ricadono tra il comune di Ferrara e la frazione di Vigarano, dove gli ambientalisti hanno documentato, con foto e video, come “gli spandimenti avvengano per mezzo di erogatori a pressione che causano la polverizzazione del getto in aria, provocando un notevole incremento di emissioni odorigene, dispersione di ammoniaca e altre particelle inquinanti”.
“L’area in questione – spiegano – è considerata ad alta vulnerabilità nitrati e perciò meritevole di particolare attenzione per ridurre gli impatti ambientali di tali attività produttive, eppure dal 2018 ad oggi i cittadini hanno elevato oltre 11 segnalazioni rivolte a enti di controllo, enti locali e forze dell’ordine, segnalando diverse criticità derivanti dall’attività del biogas, eppure i loro disagi sono rimasti invariati”.
C’è poi la proliferazione di mosche localizzata in aree prossime agli spandimenti, “mai registrata prima in tali concentrazioni, presumibilmente connessa ad un utilizzo eccessivo o un ristagno dei liquami, rende invivibile stare all’aria aperta, anche per fare colazione o pranzare in giardino come d’abitudine”.
A preoccupare ancor di più i cittadini vi sarebbe “il recente proposito dell’azienda di variare qualitativamente l’utilizzo di materie prime utilizzate nel biogas, aggiungendo alle masse vegetali attuali anche pollina e liquami bovini, col rischio di aumentare i miasmi percepiti, nonché il traffico veicolare con conseguente incremento di CO2e (equivalente)”.
“In tale situazione le amministrazioni competenti sono chiamate ad attivarsi per ridurre le emissioni lamentate – proseguono -, ivi compresi gli odori molesti, tramite strumenti di pianificazione”.
Non mancano le proposte: “sarebbe opportuno prevedere l’interramento del liquame a 10-20 cm nel sottosuolo, in modo da favorire il contenimento, per deriva, di aerosol verso aree abitate, comprese le abitazioni isolate, ma ad oggi pare non sia stato realizzato alcun intervento in tal senso”.
Per tali ragioni il gruppo informale di Vigarano Mainarda si è rivolto al dr. Marco Falciano, eco-giurista ed attivista ambientale, consegnandogli tutta la documentazione utile ad approfondire eventuali non conformità, per “elevare osservazioni e istanze alle autorità competenti al fine di far cessare le molestie olfattive e garantire la protezione dell’ambiente mediante l’impiego delle migliori tecniche disponibili”.
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