di Marcello Ferron
“Sono molto autocritico e non mi sono mai sentito totalmente soddisfatto. La nostra classifica quest’anno non è mai stata all’altezza delle aspettative di piazza e società”. Non usa giri di parole Enrico Alfonso, portiere della Spal, che ha fatto il punto sui problemi della squadra in questa stagione e sul delicatissimo finale di stagione, con una corsa salvezza sempre più serrata.
In apertura l’estremo difensore biancazzurro, che ieri (4 maggio) ha compiuto 35 anni, ha fatto un’analisi della sua stagione e della Spal: “Sono soddisfatto di essere sempre riuscito a dare il 100% di quello che potevo. Venire a Ferrara è stata una grande emozione e una grande responsabilità. Avevo la speranza di rivivere le sensazioni della cavalcata che aveva portato la Spal in Serie A. Non posso quindi ritenermi pienamente soddisfatto, se io guardo la nostra rosa le prestazioni non corrispondono al nostro valore sulla carta. Dobbiamo pensare di partita in partita”.
Sul peso della situazione, l’infortunio di Nainggolan e su quanto la Spal possa mettere in campo per raggiungere la salvezza, ha aggiunto: “Mi auguro che saremo disposti a mettere tutto ciò che abbiamo e che ci rimane. L’infortunio di Radja peserà sia a livello di leadership che tecnico ma quest’anno ci siamo sempre arrangiati e quindi cambia poco, ci arrangeremo anche questa volta”.
Alfonso è poi tornato sui rimpianti che possono derivare dalla partita contro il Perugia: “Sono due mesi che giochiamo “partite della vita” ma abbiamo difficoltà a portarle a casa, penso anche ai due gol subiti contro il Brescia quando eravamo in vantaggio. Quest’anno abbiamo sbagliato tanto noi in campo, possono sbagliare anche gli arbitri. Il gol annullato a Maistro è stato un episodio chiave di questa stagione come lo è stato il gol preso nel finale contro il Brescia. La diffida che ho da 5 partite? Sicuramente mi toglie qualcosina dal punto di vista caratteriale, a volte devo mordermi la lingua, però ho esperienza, fa parte del gioco, cerco di non pensarci, se dovesse arrivare la squalifica sarò sicuramente sostituito bene da Alberto (Pomini ndr)”.
Al portiere spallino è stato poi chiesto se a suo avviso sono state recepite le sue parole di incoraggiamento verso il gruppo: “Parlo a livello personale, ci sono passato da giovane qualche anno fa e adesso sono dalla
parte dei più vecchi. Purtroppo qualcosa a livello caratteriale, di cattiveria, esperienza e malizia ci è mancato. Ognuno vive questa situazione in modo diverso, credo che sul carattere non si possa lavorare più di tanto. Spero che il finale di stagione sia positivo, andiamo in campo con una storia ed una passione che non è facile trovare da altre parti, abbiamo una grossa responsabilità”.
A proposito di situazioni nelle quali a suo parere avrebbe potuto fare meglio quest’anno: “Se parliamo di errori che sono costati qualcosina mi viene in mente il secondo gol all’andata a Benevento, ho qualche
rimpianto anche sul secondo gol del Modena in casa ed il gol subito in casa contro l’Ascoli. Forse anche a Venezia una comunicazione più decisa poteva evitare il primo gol. E’ un ruolo delicato, ho vissuto questa
stagione con dei picchi dove sono stato protagonista e dei periodi di appannamento. A volte arrivano anche critiche ingiuste, negli ultimi anni la Spal ha avuto portieri di altissimo livello come Berisha, Gomis, Milinkovic-Savic, tutti convocati nelle loro nazionali, quindi ci può stare che si sia abituati bene”.
Su possibili punti in comune e differenze rispetto alla scorsa stagione: “È difficile dirlo, ad inizio anno speravamo di non soffrire come l’anno scorso e invece non è andata così. Speriamo di chiudere in maniera
positiva come lo scorso anno. Le problematiche penso siano simili a quelle della scorsa stagione, guardiamo alle prossime partite con fiducia e speranza”.
Ad Alfonso è stato chiesto poi come ha vissuto l’esonero di Venturato e quanto questo abbia inciso sul percorso: “Con i se e con i ma non si fa la classifica, sicuramente sono arrivato per merito del mister e
anche di Zamuner. Non sappiamo se con lui sarebbe andata meglio o peggio, certamente è stato cambiato tanto, abbiamo avuto Venturato che proponeva un certo tipo di gioco, poi un altro allenatore bravissimo come De Rossi che proponeva un gioco diverso e infine un altro tecnico bravissimo come Oddo che è tornato a proporre un gioco simile a quello di Venturato”.
Sull’importanza di Oddo e su come vivrà questo finale di campionato: “Lo vivrò come ho vissuto gli ultimi due mesi. Cerco di limitare l’errore il più possibile. Il mister ci chiede di giocare con personalità ed essere
concreti, è sempre molto positivo e ci ha sempre trasmesso una grande fiducia. Penso che sia più facile rincorrere che essere rincorsi in questo momento, dobbiamo dare tutto quello che abbiamo”.
Infine ad Alfonso è stato chiesto se possa pesare o meno l’assenza del presidente Joe Tacopina da Ferrara in questo finale di campionato: “Per me è indifferente, mi farebbe piacere ci fosse come presenza carismatica e primo uomo della società ma penso alla partita. A prescindere dalla sua presenza o meno vorrei dargli una gioia”.
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