Codigoro. Nel 78° anniversario della battaglia di Poggio Scanno (Val Idice), sulle colline bolognesi, tra Ozzano Emilia, Monterenzio e Pianoro, è stato reso omaggio al codigorese Gino Melchiorri, caporal maggiore dei bersaglieri e ad altri 10 militari caduti tra il 19 ed il 20 aprile 1945, durante le fasi conclusive della Liberazione di Bologna.
Per il Comune di Codigoro ha partecipato alla toccante cerimonia di commemorazione il vice sindaco Francesco Fabbri. Schierato in collina, davanti al cippo che ricorda il sacrificio degli undici giovanissimi, chiamati a coprire le spalle al Battaglione Cremona, che avanzava per liberare la città, anche il Gonfalone comunale, scortato da agenti in alta uniforme.
Grazie a Giuliano Mazzini, appassionato di storia del Novecento, esponente dell’associazione Emilia Romagna al Fronte, si è potuta ricostruire la storia del codigorese, martire della Resistenza. Alla fine della seconda guerra mondiale Gino Melchiorri, ferito mortalmente da una granata sparata durante un’imboscata delle truppe naziste, era stato tumulato nel cimitero monumentale di Trespiano, in provincia di Firenze. Solo nel 1951 la salma venne trasferita a Codigoro, ma per errore il giovane caporal maggiore dei bersaglieri era stato scambiato con un partigiano.
Come i commilitoni caduti, in realtà, faceva parte del battaglione Bersaglieri Goito, gruppo di combattimento Legnano, chiamato a dare man forte agli alpini per neutralizzare un avamposto tedesco in collina. Gino Melchiorri è decorato con medaglia di bronzo al valor militare. “Nelle scuole, attraverso l’associazione Emilia Romagna al Fronte – ha spiegato Giuliano Mazzini – racconto agli studenti la storia di quei giovani che, come Melchiorri, hanno fatto precedere l’ideale di un’Italia libera e democratica alla loro stessa vita. In quella lapide non sono stati incisi solo nomi di ragazzi giovanissimi, perchè dietro a quel marmo si cela la storia dell’Italia che ha saputo resistere e riscattarsi dall’occupazione e dal regime nazifascista. Quella lapide racconta storie di pianto, di dolore, di sacrifici e racchiude il senso autentico della nostra Costituzione, sbocciata dalle ceneri della Guerra di Liberazione”.
Presenti alla cerimonia anche rappresentanze dei Bersaglieri di Bologna, dell’Emilia Romagna e delle località di provenienza di alcuni dei militari caduti con Melchiorri. Tra le autorità civili hanno partecipato anche: Franca Filippini, sindaco di Pianoro, con l’assessore alla Pubblica istruzione Claudia Calzà e con la classe III D dell’Istituto comprensivo locale, unitamente alla dirigente scolastica Liana Baldaccini. Presenti anche Ivan Mantovani, sindaco di Monterenzio, Mariangela Corrado, vice sindaco di Ozzano Emilia e Nicoletti Emanuela, consigliere comunale e il presidente del Consiglio comunale di Copparo, Alessandro Amà.
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