
Il gruppo di Astrofisica delle Alte Energie di Unife impegnato nelle analisi dei dati di Insight-HXMT, Cristiano Guidorzi, Filippo Frontera, Mauro Orlandini (INAF-Bologna), Anna Elisa Camisasca
Si chiama GRB 221009A ed è il più brillante lampo di raggi gamma mai visto nei 50 anni in cui si è osservato il cielo a queste lunghezze d’onda.
Registrato lo scorso 9 ottobre 2022 da numerosi telescopi spaziali in orbita attorno alla Terra, il suo studio è stato possibile anche grazie allo strumento a bordo del satellite cinese Insight-HXMT, alla cui messa a punto ha partecipato il gruppo di Astrofisica delle alte energie del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara collaborando con l’Istituto di Fisica delle Alte Energie dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino (IHEP) e l’Istituto CNR-IASF di Bologna (ora INAF-OAS).
“I lampi di raggi gamma (GRB) sono alcune delle esplosioni più potenti dell’universo. Si tratta di brevi e intense esplosioni di raggi gamma che durano da millisecondi a diversi minuti. Queste esplosioni possono rilasciare una quantità di energia pari a quella prodotta dal Sole durante la sua intera vita” spiega il professor Filippo Frontera, coordinatore del gruppo di Ferrara.
Il gruppo Unife ha anche partecipato alla calibrazione dello strumento, eseguita proprio nei laboratori dell’Ateneo di Ferrara, e all’analisi dei dati raccolti durante la registrazione del fenomeno:
“Rispetto ai set di dati ottenuti da altre registrazioni, quelli ottenuti con Insight-HXMT e GECAM-C, un altro satellite cinese realizzato dallo stesso gruppo, sono decisamente unici per via della loro eccezionale qualità. Questo è il risultato di una progettazione intelligente degli strumenti, che poteva essere ottenuta solo da un gruppo molto esperto. Siamo orgogliosi di aver contribuito al raggiungimento di questo risultato” commenta il Professor Filippo Frontera.
I GRB sono stati rilevati per la prima volta alla fine degli anni ’60 da satelliti militari progettati per individuare i test di armi nucleari. Tuttavia, la loro vera natura è rimasta un mistero per diversi decenni, fino al lancio di osservatori spaziali dedicati, come il Compton Gamma Ray Observatory e la navicella Swift. Lo studio dei lampi di raggi gamma (GRB) è importante perché può fornire preziose informazioni sull’universo primordiale e sui processi che regolano la vita e la morte delle stelle. Possono anche aiutarci a capire meglio la natura della radiazione gamma e i suoi effetti sull’ambiente.
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