È di alcuni alberi caduti in via Sgarbata – la strada che collega le frazioni di San Martino e San Bartolomeo in Bosco – con l’annesso scoperchiamento di un capannone e di due allagamenti in due diverse abitazioni in città, tutti interventi ai quali hanno risposto i Vigili del Fuoco di Ferrara e che sono in via di risoluzione, il primo bilancio dei danni del fortunale che ha investito la città e alcune parti della provincia nel pomeriggio di giovedì.

In città le condizioni meteorologiche sono peggiorate rapidamente intorno alle 15:10, quando una pioggia relativamente leggera ha lasciato spazio a un forte temporale con una pioggia battente che si è presto trasformata in grandine. Il maltempo, secondo quanto riporta il servizio meteorologico della Regione, faceva parte di un fronte temporalesco che si è poi spostato verso nord-est.

Le precipitazioni sono più intense si sono dissipate nel giro di poco più di mezz’ora, lasciando spazio a un cielo coperto ma senza precipitazioni. A San Martino si sarebbe verificata una breve tromba d’aria che sarebbe la causa dello scoperchiamento del capannone, che ha comportato la chiusura della via Sgarbata per circa due ore e la rimozione del tetto con l’ausilio di una gru.

(Nel video di una lettrice la grandinata in un tratto della Tangenziale Ovest)

Le precipitazioni più intense si sono verificate tra le 15:15 e le 15:30, quando la stazione meteorologica di Pontelagoscuro ha misurato precipitazioni di 9 millimetri, per un cumulo di oltre 12 millimetri di pioggia e grandine caduti durante tutto l’evento temporalesco. Le condizioni meteo hanno costretto in diversi casi gli automobilisti a doversi fermare a causa della scarsa visibilità.

La situazione è diversa e più grave in campagna: “L’arrivo delle precipitazioni è importante per salvare le semine primaverili di mais, girasole, soia e riso ma anche le coltivazioni in campo di circa 300mila aziende agricole messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità”, afferma infatti Coldiretti, ma “se pioggia e neve sono dunque attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine rischiano di provocare danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento”.

Per l’associazione dei coltivatori questa è “una situazione climatica che lascia presagire ulteriori difficoltà per le imprese agricole, già alle prese con le conseguenze della mancanza di piogge dei mesi scorsi, con le gelate e con repentini cambiamenti di temperatura che non favoriscono un equilibrato e corretto svolgimento delle diverse fasi vegetative delle colture. I primi rilievi dei danni delle gelate peraltro sono sconfortanti, con evidenti danni ai fiori ed ai frutticini di albicocche e pesche ma anche alle gemme a fiore di meli, peri, susine, kiwi, con punte fino al 70/80%”. “In difficoltà – precisa la Coldiretti – sono anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità. Gli effetti della siccità sono evidenti nei grandi laghi del Nord e per il bacino del Po, con il livello idrometrico al Ponte della Becca (Pavia) a -3,5 metri con le sponde ridotte a spiagge di sabbia come non accadeva da decenni”.

“L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.​

Per la provincia di Ferrara permane un’allerta gialla per temporali con venti moderatamente intensi di burrasca durante i fenomeni temporaleschi.