Politica
2 Aprile 2023
“L’impegno di tanti anni di volontariato non trova riconoscimento da parte dell’Amministrazione Comunale”

Sfratto del centro sociale. Ancescao ricorre al Tar

di Redazione | 4 min

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Nessuna risposta, nessuna sede alternativa. Solo lo sfratto immediato. Dato il muro di gomma della giunta di Alan Fabbri nei confronti delle sorti del centro sociale La Resistenza, Ancescao – dopo la diffida della scorsa settimana – ha deciso ora di ricorrere al Tar.

A due mesi dalla delibera di Giunta del Comune di Ferrara e all’immediato invito a lasciare i locali di Via Resistenza, infatti, l’associazione non ha ricevuto alcuna risposta alle domande che erano state rivolte all’assessore al Patrimonio nella riunione della 1ª Commissione Consigliare del 16 marzo, e nemmeno in merito alla disponibilità di trovare un accordo per l’esecuzione dei lavori di manutenzione all’immobile, sede del Centro Resistenza. “Dobbiamo quindi prendere atto – afferma in un comunicato Ancescao provinciale – che l’impegno di tanti anni di volontariato della nostra associazione in questa città, fatto di energie, passione ed anche risorse economiche, non trovano riconoscimento da parte dell’Amministrazione Comunale, la quale per ragioni che non ci sono state chiaramente motivate, ci ha costretto a tutelarci legalmente”.

Tutti i centri Ancescao della città e della provincia hanno ripreso le loro attività, “con l’impegno di offrire servizi, aiuto e supporto ai cittadini con particolare riguardo agli anziani ma anche alle famiglie, cercando di coglierne i bisogni, di cui vogliamo tutt’oggi farci interpreti”.

Secondo Ancescao, il Centro Resistenza “rappresenta, nel contesto in cui si trova, la risposta alla domanda di cultura, attività ricreative e solidaristiche che si sono concretizzate fra i frequentatori, che per ragioni di ricambio generazionale non sono anziani, ma non ci sono preclusioni e si sta lavorando per creare momenti di incontro ed iniziative di interesse per coinvolgere i vicini: famiglie, bambini e persone di ogni età”.

Ancescao ricorda gli obiettivi e le priorità del Documento politico e programmatico di Ancescao per il triennio 2022-25. Approvato dall’Assemblea Nazionale di ottobre 2022, sottolinea fra gli altri, l’importanza di poter instaurare a seguito del conseguimento di “Rete Associativa Nazionale” rapporti con le amministrazioni locali ance tramite l’Anci e la Conferenza delle Regioni, in un’ottica di collaborazione per il raggiungimento di obiettivi di aggregazione e socializzazione. “Questo è quanto anche territorialmente continueremo a perseguire” conclude l’associazione.

Sul ricorso al Tar si esprime anche il Centro di Promozione Sociale “La Resistenza”, che fa presente come l’immobile di via della Resistenza sia un “luogo da sempre deputato ad attività di volontariato a carattere sociale e culturale, anche da prima dell’attuale gruppo di gestione”.

E questo “nonostante una concessione perfettamente in vigore, che ci attribuisce un valido titolo legale per rimanere dentro ancora per diversi anni”.

I provvedimenti formali adottati dal Comune sin da subito “ci sono apparsi pretestuosi e soprattutto illegittimi. Vogliono fare dei lavori di riqualificazione? Ben vengano! Ma cosa impedisce di fare i lavori e, contemporaneamente, farci proseguire le nostre attività? Non è dato saperlo”.

Il Centro aveva anche dato la propria disponibilità a sospendere temporaneamente, per il tempo necessario, la programmazione, pur di andare incontro alle asserite esigenze dell’amministrazione, “ma non abbiamo ricevuto risposta”. Peraltro, a differenza delle altre associazioni, il Comune non ha nemmeno proposto una soluzione alternativa.

“Abbiamo anche partecipato attivamente alla Iª Commissione Consiliare credendo in un’apertura al confronto – aggiunge il centro -, ma abbiamo trovato un muro di gomma, issato da un’amministrazione sorda a qualunque proposta. Abbiamo tentato in tutti i modi di avere un dialogo serio e costruttivo ma, come avrete letto, abbiamo ricevuto in cambio offese e falsità”.

“Se chi ha seguito distrattamente la vicenda poteva avere dubbi circa l’effettivo interesse perseguito dall’amministrazione – prosegue il comunciato della Resistenza -, con l’ultima sparata del Sindaco si è avuta la definitiva conferma che questa Amministrazione antepone interessi propagandistico elettorali ai principi di imparzialità, buona fede e trasparenza, con buona pace di centinaia di volontari e soci che offrono alla città una ricca offerta di attività sociali e culturali, ampiamente riconosciuta. Non è tollerabile questo atteggiamento arrogante e discriminatorio”.

“Siamo consapevoli di aver agito in modo estremamente corretto – prosegue la nota -, ma l’Amministrazione non ci ha lasciato altra scelta che ricorrere, per il tramite dell’associazione Ancescao, al Tar contro i provvedimenti adottati che riteniamo del tutto illegittimi”.

“Riteniamo di avere ragione non solo sotto il profilo formale, ma anche morale – conclude i centro -: siamo forti di tutte le iniziative, i progetti, i legami che abbiamo intessuto in questi anni, l’enorme solidarietà ricevuta in questi giorni, anche dal vicinato, che ci impongono di non rimanere indifferenti ai soprusi e far valere, anche nella sede giudiziaria, le nostre ragioni, che sono quelle di una comunità libera, autonoma e che si ribella ad ogni forma di autoritarismo”.

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