Avis, Brugnati e Sibilla Tieghi nel consiglio regionale
Presso la sala “Crogiolo Marazzi” di Sassuolo, si è svolta l’assemblea per il rinnovo delle cariche del consiglio regionale Avis Emilia-Romagna
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A pochi giorni dall’udienza che ha visto la procura chiedere la condanna a un anno per Naomo Lodi, Domenico Bedin, presidente di Viale K, racconta una parte della vicenda ancora sconosciuta
Oltre 65 persone hanno partecipato alla cena di quartiere promossa dal Circolo Arci Bolognesi che rischia di non avere più una casa in piazzetta San Nicolò dopo la comunicazione del Comune
Il 12 maggio ricorre l’anniversario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice delle moderne scienze infermieristiche. Anche a Ferrara si celebra una categoria che conta 1.242 professionisti presso l'Ausl e 1.095 presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Cona
Al civico 23 di viale Fausto Beretta non è arrivata solo una nuova residenza. È nata una visione: la Longevity Residence
La pittura e la scultura che si fanno cinema. Composizioni statiche che prendono vita, conquistando le tre dimensioni e il movimento. Sono diversi gli autori ferraresi nati come maestri del pennello o dello scalpello e presto approdati al grande (e al piccolo) schermo. I loro profili e le loro opere li ha tratteggiati ieri pomeriggio (martedì 28 marzo) nella sala dell’Arengo di palazzo Municipale lo storico dell’arte Lucio Scardino in un incontro promosso dai Caschi blu della cultura, presentato dalla coordinatrice Gianna Andrian, e introdotto dall’assessore Marco Gulinelli.
Primo motore del dibattito è stato il libro, recentemente uscito a firma dello stesso Scardino: “Cinema, pittura, Ferrara. Quattro artisti ferraresi prestati alla settima arte” (La Carmelina edizioni), dedicato a quattro ferraresi che hanno interpretato lo stretto rapporto tra cinema e arti figurative: Adriana Berselli, la “regina dei costumi del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta”; Roberto Melli – grande pittore e scultore (al centro anche di una mostra in corso a Casa Romei), fu anche, per cinque anni, direttore della San Marco film, casa di produzione cinematografica di Roma – Severo Pozzati, uno dei più importanti cartellonisti pubblicitari della prima metà del Novecento, ma anche scenografo, sceneggiatore, regista di un film d’avanguardia come “Fantasia Bianca”, del 1919. E infine Laerte Milani, celebre scultore, docente al Dosso Dossi che fondò una casa di produzione cinematografica per i cartoni animati valorizzando il lavoro di tanti giovani.
Storie a cui, questa sera a palazzo Municipale, Scardino ha unito altri esempi eccellenti. Uno su tutti: Carlo Rambaldi, tre premi Oscar, nato come pittore e scultore, e poi diventato il mago degli effetti speciali. “Confidò – ha detto il relatore – che per realizzare il suo E.T. L’extra-terrestre si ispirò proprio a un lavoro pittorico realizzato sul delta del Po”. E poi: Antonio Bonetti, pittore nato a Francolino nel 1915 e morto a Ferrara nel 2014, insegnante alla scuola Dosso Dossi, “un bravissimo film-maker e un ottimo interprete della poesia del fiume”, Fabio Medini, nato a Ferrara nel 1928 e morto a Perugia nel 2020, fu scultore, film-maker e artista visivo, autore di diverse performance anche in Umbria, dove si trasferì nel corso degli anni. Altro poliedrico artista del territorio – ha sottolineato Scardino – è Nedo Zanotti, nato a Ferrara nel 1936, poi giunto a Milano, un prolifico autore di cartoni animati che coniò personaggi e caroselli.
Tanti, inoltre, gli artisti che collaborarono col centro videoarte di palazzo dei Diamanti. Tra questi Giorgio Cattani, Gianfranco Goberti, Maurizio Bonora, Maurizio Camerani. Un focus è stato dedicato anche ad Otello ed Emanuele Taglietti, apprezzatissimi artisti e pittori di scena. Prossimo appuntamento con i Caschi blu della cultura: il 4 aprile, sempre nella sala dell’Arengo. Relatrice sarà la professoressa Mara Guerra. Al centro dell’incontro: la figura di Rina Melli (sorella di Roberto), che fu il punto di riferimento delle lotte bracciantili nel ferrarese tra otto e novecento e fondatrice del primo periodico femminile socialista: “Eva”.
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