di Martin Miraglia
Sono due i ferraresi premiati dall’edizione italiana della rivista Forbes all’interno della classifica dei cento under 30 italiani più innovatori e brillanti nei loro settori di competenza che, secondo la rivista “stanno cambiando il mondo” con iniziative in 10 categorie.

Camilla Mondini
Ad essere inclusa nella sezione Health Care – traducibile come ‘salute e cura personale’- è Camilla Mondini, appena 22enne, che si è guadagnata la menzione in classifica grazie alla start up che ha fondato, ‘DiCiAlice’, che rappresenta un’innovazione nel campo della cura e del sostegno verso persone che soffrono di disturbi alimentari, superando i metodi diagnostici arretrati e cercando al contempo di rimuovere lo stigma sociale che caratterizza questi disturbi.
“Per me è un grande traguardo – Mondini -, ho fondato DiCiAlice meno di un anno fa partendo da un’esperienza personale: durante il mio percorso di guarigione dai disturbi alimentari ho toccato con mano la desolante mancanza di supporto e lo stato di abbandono in cui si trovano questi pazienti. Ad oggi i metodi con cui vengono diagnosticati questi disturbi sono arretrati, per non parlare della burocrazia e delle tempistiche necessarie per l’inizio del percorso terapeutico, spesso seguito da personale non specializzato in questo ambito”. “Ho scelto di fondare DiCiAlice proprio per colmare queste lacune e fornire un servizio tempestivo e completo per tutte le persone che si accorgono di avere un rapporto conflittuale con il cibo. La menzione su Forbes è sicuramente un grande riconoscimento per me e per il mio team, ma soprattutto per la lotta ai disturbi alimentari, troppo spesso sottovalutati e considerati secondari rispetto ad altre patologie. Anoressia, bulimia, binge eating e gli altri disturbi del comportamento alimentare non sono da trascurare, infatti sono purtroppo la seconda causa di morte giovanile in Italia dopo gli incidenti stradali. Spero che questo riconoscimento di Forbes contribuisca – conclude Camilla – a fare da megafono su questi disturbi psichiatrici invalidanti”, conclude Mondini.

Andrea Droghetti
Il secondo nome è quello di Andrea Droghetti, 28 anni, fondatore ed amministratore delegato di Smace, che entra a far parte della lista nella categoria social impact, impatto sociale. La start up mette a disposizione delle imprese un parco di uffici decentralizzati per agevolare il lavoro dei team in mobilità o di lavoro remoto togliendo la necessità di acquisire strutture ed adeguarle all’uso di ufficio.
“Sono contentissimo, era un riconoscimento che seguivo da anni ed arrivare a raggiungerlo è un motivo di orgoglio anche perché mi sento premiato in quanto Andrea ma anche in quanto rappresentante di Smace, che porta avanti un business di valori che sono parte del mondo del futuro molto più produttivo, intelligente e sostenibile. Lo vedo come un premio a quello che io e il mio team stiamo facendo”, spiega Droghetti ad estense.com.
“Smace”, racconta Droghetti, “è una piattaforma per gestire l’ufficio diffuso dei team aziendali, facendo da aggregatore di spazi e servizi connessi al lavoro che servono alle aziende per garantire una continuità operativa anche fuori dalle sedi aziendali e fuori dalle mura domestiche e nelle quali molte persone lavorano. Il senso è quello che in una dimensione nuova, nella quale si guarda molto di più ai risultati che al quando e dove si lavora, alle aziende serve comunque una rete diffusa di spazi – anche perché alcune aziende stanno dismettendo alcuni spazi in favore di queste soluzioni più flessibili. Qui interveniamo noi offrendo uffici gradevoli e diversi da quelli classici dove si può trovare una grande dimensione di produttività e coesione del team”.
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