Politica
27 Febbraio 2023
Oltre 9mila persone solo nella nostra provincia, con il presidente della Regione Stefano Bonaccini che a fine scrutinio ottiene un vantaggio di 56 a 44 sulla sua sfidante - la sua ex vicepresidente in viale Aldo Moro. È l'esito delle primarie del Pd a Ferrara, ma il partito vota per Schlein

Primarie Pd: a Ferrara la spunta Bonaccini, votano in più di 9mila. Ma il partito va a Schlein

di Redazione | 4 min

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Pd: “Contrastare la desertificazione bancaria e migliorare l’accesso al credito”

Contrastare la desertificazione bancaria e consentire un migliore accesso al credito alle imprese e ai cittadini ferraresi. È questo lo scopo di una mozione del Pd, firmata da tutti i consiglieri, con la quale si chiede di "costituire, d’intesa con la Provincia e la Regione, un Osservatorio sul Credito dove banche, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria possano discutere, individuare e condividere misure volte a favorire l’accesso al credito per rilanciare l’economia locale"

Oltre 9mila persone solo nel ferrarese, con il candidato (per la segreteria del Pd) presidente della Regione Stefano Bonaccini che a fine scrutinio ottiene un lieve vantaggio di pochi punti percentuali sulla sua sfidante – la sua ex vicepresidente in viale Aldo Moro Elly Schlein.

Sono i dati risultati dell’esito delle primarie del Partito Democratico a Ferrara, mentre nel resto della penisola lo spoglio ha consegnato il partito, dopo oltre un milione di persone che si sono presentate ai seggi, a Elly Schlein. Un esito difficilmente prevedibile alla vigilia del voto, e che capovolge – per la prima volta nella storia dei dem – il voto dei circoli a livello nazionale. La partita si è chiusa in poche ore: i seggi hanno chiuso alle 20, e subito dopo la chiusura dei primi scrutini i primi dati mostravano il vantaggio di Schlein, con tutte le precauzioni del caso però in merito a rappresentatività e qualità dei dati.

Una ‘nebbia di guerra’ che però dura solo fino alle 23. Poco dopo da Roma la presidente della sezione congresso del Pd Silvia Roggiani annuncia il risultato parziale all’80% dello spoglio concluso: Bonaccini al 46,2%, Schlein al 53,8%. Per il presidente della Regione è abbastanza: nel giro di pochi minuti sale sul palco del suo comitato elettorale a Bologna e concede la sconfitta. Ringrazia i volontari, ricorda le vittime migranti del naufragio sulle rocce della costa calabrese, poi dice di avere chiamato la sua sfidante: “Le ho fatto i complimenti per la responsabilità che assume da stasera”. Nonostante la sconfitta sembra abbastanza sereno, e annuncia che “le daremo una mano”, perché non ci si possono permettere altre crisi interne “dopo una lunga stagione di sconfitte”, che Bonaccini ricorda coi risultati delle elezioni regionali: “Ora il centrosinistra governa solo in 4 Regioni”.

“Il popolo democratico è vivo,c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”, ha detto la neo-segretaria Elly Schlein pochi minuti dopo prendendo la parola da Roma. “Abbiamo vinto, insieme fatta una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta non ci hanno visto arrivare, il popolo dem è vivo e chiede di cambiare davvero. Non dobbiamo tradire questa fiducia”. Subito dopo dà alcuni punti fermi in merito all’azione politica: “Saremo un bel problema per il governo Meloni”, dice, “da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in Parlamento e in tutto il Paese a difesa dei poveri che il governo colpisce e non vuole vedere”, perché l’obiettivo è quello di rimettere al centro “il contrasto ad ogni disuguaglianza e precarietà”.

Elly Schlein diventa quindi la più giovane segretaria del Pd della storia, a 37 anni, uno in meno di quanti ne avesse Renzi ormai quasi un decennio fa. E sebbene Ferrara rimanga sconfitta nella competizione elettorale interna ai dem, uno ‘spiraglio’ di rivincita (a volerlo vedere così, quantomeno) lo si ritrova in un nome e in un cognome. Quello di Dario Franceschini, che si era schierato con Schlein e, sebbene la composizione della futura segreteria rimanga tutta da vedere, sicuramente gode di nuova vita all’interno del partito. La sconfitta ferrarese del 2018, quando venne eletto a Bologna nei seggi plurinominali e fu dato come sconfitto – prima di venire nominato ministro per la Cultura e poi rieletto senatore per la Campania, dopo la sera di domenica è ancora più lontana.

“Oggi è stata una splendida giornata di democrazia e partecipazione. Nonostante un tempo inclemente più di 9000 persone si sono recate nei 70 seggi aperti in tutta la provincia per esprimere la loro presenza sul futuro segretario del Partito Democratico. Si tratta di oltre il 20% circa degli elettori che alle politiche hanno scelto di votare PD. Non esiste altro popolo elettorale che voglia così bene ad una forza politica al punto di partecipare in maniera così profonda alle proprie scelte. E lo fa fino al punto di arrivare ad aspettare 30 minuti al freddo, alla pioggia e al vento pur di esprimersi”, scrive il segretario provinciale del Pd Nicola Minarelli a conteggio appena ultimato poco dopo le 22.

“A prescindere dai risultati questo credo sia il potenziale più importante che dobbiamo sempre preservare e coinvolgere maggiormente”, aggiunge Minarelli prima di svelare i risultati i quali “ci dicono che hanno votato oltre 9000 persone con Bonaccini al 56% e Schlein al 44%”.

“Fatemi ringraziare di cuore tutte le volontarie e i volontari che hanno contribuito a rendere possibile questa giornata e in generale l’apertura dei circoli, lo svolgimento delle feste, la vita del Partito Democratico in generale, e di nuovo i 9000 cittadini che oggi si sono recati a votare e che hanno dato fiducia al nostro partito. Le aspettative di rilancio, crescita e rinascita sono molto forti, oggi in tanti l’hanno dimostrato e nelle prossime settimane tutti uniti lavoreremo per non deluderle. Abbiamo di fronte obiettivi importanti, le giornate come quelle di oggi ci danno lo stimolo giusto per affrontarli con fiducia e ottimismo!”, ha concluso Minarelli.

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