Comacchio
9 Febbraio 2023
Prosegue la protesta della rete di associazioni animaliste/ambientaliste contro la delibera della Regione: "Al bando ha risposto solo un privato ferrarese. E' invece necessario installare dissuasori, cartellonistica adeguata, limitatori di velocità lungo le strade"

Daini di Classe e di Lido di Volano: “Allevamenti amatoriali e fondi per eradicarli?”

di Redazione | 4 min

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Lido di Volano. Solo un privato del Ferrarese avrebbe risposto al bando della Regione del dicembre scorso, scaduto il 31 gennaio, per la cessione dei daini delle pinete di Classe nel Ravennate e di Lido Volano nel Ferrarese. Un privato che ha chiesto quattro daini. Lo riporta la Rete delle Associazioni a tutela dei daini di Classe e di Lido di Volano, informata a sua volta dalla consigliera regionale Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ha ottenuto i dati attraverso un accesso agli atti.

Sembra dunque non avere avuto un grande successo, con soddisfazione della Rete, la decisione della Regione di ridurre la presenza degli ungulati a tutela della sicurezza degli automobilisti offrendoli a privati. Una decisione contro la quale la rete di ambientalisti/animalisti si è fin da subito opposta con iniziative di protesta di varia natura, che continuerà a organizzare per ottenere il ritiro della delibera di dicembre, la n. 2271, per la cessione dei daini a scopo “ornamentale amatoriale” che “fa diretto riferimento alla ormai famigerata delibera n. 140/21 che punta a trasferire i daini in zone di caccia ed allevamenti in generale, compresi quelli da carne”. E’ infatti previsto un sit-in dei volontari e cittadini che vorranno partecipare che si terrà il 19 febbraio dalle ore 11 alle 13 presso Lido di Classe, con appuntamento all’incrocio fra viale dei Lombardi e via Canale Pergami.

Oltre a chiedere con forza il ritiro della delibera, la Rete continua a spingere sulla necessità di elaborare “un Piano regionale per la sicurezza stradale che costringa gli Enti preposti a installare dissuasori, cartellonistica adeguata, limitatori di velocità lungo le strade che costeggiano il Parco. Questo sì, che sarebbe efficace per tutelare sia gli automobilisti che la fauna selvatica in una convivenza equilibrata e non snaturata a forza”.

“La Regione di Bonaccini – aggiungono i volontari della Rete – si ostina a voler condizionare e snaturare la vita di questi daini, abituati a vivere in libertà nella natura, capaci di percorrere considerevoli distanze ogni giorno, offrendoli invece a privati, neanche fossero decorazioni da giardino. Senza contare quanti ne potrebbero morire durante le catture, e quale potrebbe essere il destino, a lungo termine, presso un privato. Questa “soluzione” peraltro non risolve nulla, in quanto i daini, contro cui i nostri amministratori si accaniscono da anni, oggi vivono in sostanziale equilibrio numerico, grazie alla presenza di lupi ultimamente avvistati anche nella zona di Ferrara, ed arrivati a nove esemplari nella Pineta di Classe”.

Secondo gli animalisti, “mentre la Regione vuole farci credere che i daini non verranno uccisi se spostati in zone di caccia, che gli allevamenti citati in delibera siano “solo” a fini ornamentali amatoriali, e che gli ungulati finiranno assieme ad Heidi e alle caprette, lavora comunque per accantonare fondi per la loro eradicazione. Infatti, all’interno di un generico elenco nel Programma biennale 2022-2023 degli acquisti di forniture e servizi della Regione Emilia-Romagna, redatto a fine 2022, si scopre che la Giunta regionale accantona circa 80.000 euro per catturare i daini in due anni (2023 e 2024), senza fornire alcun riferimento sul numero di malcapitati animali oggetto del provvedimento e sulle zone dove si consumerebbe lo scempio; tuttavia, a richieste di delucidazioni in merito rivolte dalla consigliera Gibertoni al presidente dell’Assemblea legislativa, viene risposto che il tutto è stato elaborato sulla base di una “preliminare indagine di mercato” e che la data, la zona e il numero dei daini da catturare non sono noti. Quindi abbiamo una cifra ben precisa, ma calcolata sul nulla. Alla richiesta di fornire copia della fumosa “indagine di mercato”, accompagnata dalle indicazioni di quantomeno generiche zone di cattura e del periodo, la Regione “meglio amministrata d’Italia” decide di avere necessità di più tempo rispetto ai cinque giorni standard per rispondere, e si riserva di dare risposta il 31 marzo prossimo. Due mesi per rispondere a due semplici domande?”.

Fra le iniziative di protesta, ricordiamo anche che è attivo il mail bombing rivolto ad Anas per chiedere un incontro sulla necessità di dissuasori lungo la Ss16 a
Ravenna (questo il link: https://www.agireora.org/mail/protesta-daini-ravenna-anas-2023.html)

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