Ora è ufficiale. Il Comune intende procedere alla riqualificazione dei due immobili di corso Isonzo 40-42 e di via della Resistenza 34, quest’ultimo sede del Centro Sociale La Resistenza che si vedrebbe quindi revocata la concessione, come temevano i volontari dell’associazione.
Nell’ambito del programma strategico di mandato, si legge nella nota dell’Amministrazione, “l’intento è quello di procedere all’efficientamento e alla ristrutturazione degli spazi, con un progetto complessivo di valorizzazione. Nel caso specifico del complesso di via della Resistenza, gli interventi si sono resi necessari sia per il fabbricato principale sia per l’area verde e permetteranno, inoltre, di procedere alla rimozione e allo smaltimento di manufatti prefabbricati incongrui, presenti nell’area di pertinenza in confine con il giardino della scuola primaria “G. B. Guarini”. Per consentire la progettazione e la realizzazione degli interventi, l’Amministrazione comunale ha concordato con Ancescao, attuale concessionaria a titolo gratuito dei due complessi, la restituzione al Comune stesso dell’immobile di via della Resistenza e di una parte dell’immobile di corso Isonzo”. “Per quanto riguarda quest’ultimo, fra l’altro – prosegue la nota – mentre nel periodo pre Covid, all’interno dell’immobile si alternavano a ciclo continuo le attività di circa 35 associazioni, che facevano riferimento ad Ancescao come capofila, al momento solo parte dell’immobile è utilizzato e la riduzione degli spazi oggetto di concessione consentirà di ridurre anche le spese relative al consumo di energia elettrica e al riscaldamento a carico di Ancescao. In base alla delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta comunale, in corso Isonzo rimarranno a disposizione di Ancescao, a titolo gratuito, uno spazio di 170 mq al piano terra e uno di circa 160 mq al primo piano, oltre ad ulteriori ambienti in uso condiviso con altri concessionari”.
La preoccupazione del centro sociale, dunque, si è materializzata. Lo spazio per le attività del centro verrà tolto ad Ancescao e dunque i volontari del centro non avranno titolo a rimanere. “Nel documento della Giunta – dichiarano i volontari del Cps La Resistenza – si asserisce erroneamente che lo stralcio della concessione nei confronti dello stabile che gestiamo sia stato concordato con Ancescao. Infatti, a seguito di un sopralluogo all’interno degli spazi, a settembre 2022 è avvenuto un incontro ufficiale in cui l’assessore comunale Angela Travagli ci ha comunicato in modo non dettagliato la necessità di fare lavori all’interno del centro. Preso atto di ciò, abbiamo espresso la volontà di portare a termine la programmazione in corso fino a luglio 2023 e, dopo mesi di silenzio, ci troviamo dall’oggi al domani di fronte ad una decisione che al momento non ci risulta tenere assolutamente conto del lavoro che viene svolto e, soprattutto, che non contempla nessun tipo di garanzia rispetto all’impegno che abbiamo messo in campo con la cittadinanza e che, improvvisamente, dovremmo interrompere se non viene individuata insieme una collocazione alternativa”.
“La Resistenza – spiegano – è uno spazio di ricerca e confronto per Ferrara dal 1985 in cui si sono alternate differenti gestioni tutte impegnate a far incontrare generazioni diverse durante le numerose iniziative di carattere gratuito e volontario e che fanno dell’intergenerazionalità una ragione di vanto, anche per Ancescao stessa. In seguito alla sospensione temporanea delle attività causata da Covid-19, il 12 aprile 2022 il Cps La Resistenza ha ripreso le attività gestite da un nuovo direttivo di volontari. Oltre a riprendere le attività che erano state sospese, sono state avviate nuove proposte culturali, artistiche e sociali, di cui usufruisce parte della cittadinanza ferrarese. Infatti, nel 2022 sono stati tesserati 730 soci e, solo nel mese di gennaio 2023, quasi 200. Dopo neanche un anno dalla ripresa delle attività, il Cps La Resistenza è un luogo fruibile quotidianamente, a cui si aggiunge l’intento di arricchire sempre di più la proposta culturale, sociale e artistica. Domenica 29 gennaio si è tenuta un’assemblea pubblica in cui è stata presentata la programmazione del 2023”, che prevede numerose attività.
La richiesta dei volontari al Comune di Ferrara, viste le tante iniziative già programmate, l’attività decennale e il numero di soci, è di “riconoscere che il direttivo di gestione del Cps La Resistenza e la sua esperienza aperta e condivisa, soddisfi le esigenze di pubblico interesse, di considerare l’attività proposta come progetto di valorizzazione o ancora, valutare questo luogo di attivismo e cittadinanza attiva esperienza da tutelare ora e nel futuro”.
Il direttivo del Cps La Resistenza, con l’appoggio di Ancescao, vuole quindi “aprire un dialogo serio e costruttivo con il Comune per chiarire la situazione e immaginare insieme soluzioni rispettose di tutte le energie messe in campo fino ad ora. Perciò chiediamo di incontrare al più presto i responsabili politici e tecnici del Comune (assessore e dirigenti) affinché si possano ricevere gli opportuni chiarimenti rispetto ai lavori in questione e che questi si possano realizzare con tempi e modalità concordate tenendo conto del programma del Cps La Resistenza, individuando e realizzando tutte le possibili soluzioni”.
“Non comprendiamo – conclude il direttivo del centro – le motivazioni di quella che attualmente appare come mancanza di ascolto e dialogo, ci meraviglia oltremodo che questa decisione sia stata presa a dispetto del fatto che una parte delle attività programmate sia anche sostenuta economicamente e patrocinata dal Comune stesso”.
Contro il rischio di chiusura del centro La Resistenza si schiera anche l’Alleanza Verdi Sinistra e Possibile, presente il 29 gennaio all’assemblea del centro: “Preoccupa la notizia che una delibera della Giunta comunale abbia revocato la convenzione tra il Comune e Ancescao, che garantiva al Centro i locali di via della Resistenza. Il motivo addotto è legato ai lavori di ristrutturazione di cui lo stabile ha necessità, ma che potrebbero, come sempre avviene, essere programmati in modo compatibile con il calendario delle attività del Centro, e comunque con la garanzia che, una volta ultimati, il Centro possa riprendere il proprio percorso. Come Alleanza Verdi Sinistra e Possibile speriamo che ragionevolezza e buon senso si affermino e il rischio di chiusura della Resistenza venga scongiurato. In ogni caso faremo quanto nelle nostre possibilità perché ciò non avvenga”.