In Consiglio comunale il vice sindaco Lodi, rispondendo a un’interpellanza, ha comunicato che il Piano Comunale per la localizzazione degli impianti fissi di telefonia mobile sarà inserito nei documenti conoscitivi del Pug. Nel frattempo fioccano le sentenze del Tar che condannano il Comune a ottemperare alle richieste delle compagnie telefoniche, con pagamento delle spese processuali, come le ultime tre pronte ad approdare in Consiglio comunale per il riconoscimento del debito fuori bilancio, che costano ai cittadini ferraresi 5.434 euro ciascuna, per un totale di 16.302 euro.
Il tutto ha origine dal provvedimento con cui la Giunta Fabbri, l’8 settembre 2020, ha sospeso il “Regolamento Comunale per l’installazione e l’esercizio degli Impianti di Telecomunicazione per Telefonia Mobile” in vigore dal 2013. Fu lo stesso sindaco ad annunciare che, in attesa del nuovo piano, l’Amministrazione non avrebbe più concesso siti di proprietà comunale per l’insediamento di impianti di telefonia mobile.
“La mancanza di Governo da parte dell’Amministrazione – commenta il consigliere Pd Francesco Colaiacovo – ha comportato da una parte che i gestori iniziassero a contrattare direttamente con i privati con gravi ricadute urbanistiche, come nel caso di Quartesana, dall’altro che i rigetti delle Scila, per l’adeguamento tecnologico dei siti esistenti, comportassero una sequenza ininterrotta di condanne del Comune, con conseguente sperpero di denaro pubblico per i rimborsi dovuti ai gestori. Nel febbraio 2021 sono stati spesi oltre 54 mila euro per l’affidamento della redazione del “Piano Comunale per la localizzazione degli impianti fissi di telefonia mobile” e il successivo dicembre 2021 è stata approvata la sua adozione in Consiglio comunale. Dopo il tempo necessario per le osservazioni il Piano sarebbe dovuto tornare in Consiglio per la definitiva approvazione, ma da allora del Piano si è persa ogni traccia, salvo tornare di attualità ad ogni sentenza di condanna del Tar”.
“Da anni – conclude Colaiacovo – il tema antenne è particolarmente spinoso: considerate strutture strategiche d’interesse nazionale, sono viste con preoccupazione da chi le ritiene pericolose per la salute, oppure invasive nel tessuto urbanistico, per questo richiede capacità di Governo nel contemperare le diverse istanze che arrivano dalla comunità, capacità che la Giunta Fabbri ha dimostrato di non avere, sospendendo un regolamento del 2013 che aveva dimostrato di dare buoni risultati in termini di Governo degli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile, per lasciare tutto in una situazione di sostanziale deregolamentazione circa la localizzazione di siti per tralicci e istallazione di antenne, almeno fino all’approvazione del Pug, previsto a detta della Giunta entro il 2025”.
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