di Cecilia Gallotta
“Non vorrei parlare di risultati, la nostra società è tutta tarata sui numeri e sugli esiti. Bisogna parlare anche delle esperienze e di ciò che queste sono capaci di generare”. È un concetto chiaro e forte quello con cui Luca Forlani risponde alla canonica domanda sul bilancio della sua mostra ‘Tra segni e sogni’, che dallo scorso settembre ha riempito la Gallery dell’Hotel Annunziata di visitatori, ma soprattutto di emozioni, relazioni e condivisioni.
Basti allora sapere che soltanto all’inaugurazione si sono presentate oltre 400 persone, ma soprattutto che il titolare dell’hotel Zeno Govoni non ha esitato a proporre all’artista una proroga della mostra, che avrebbe dovuto concludersi il 28 ottobre, ma è rimasta aperta fino a lunedì scorso (16 gennaio).
Due segnali importanti per Forlani, il cui obiettivo primario era “divertirsi, ritrovare il piacere di ciò che si ama fare e, in questo caso, sperimentare, scavare, uscire dalla propria comfort zone ed esplorare situazioni diverse, pur rimanendo fedeli alle proprie radici. Con le opere che ho esposto in questa mostra – afferma l’artista – sono uscito da quella che è la mia arte, ho avuto l’opportunità di scoprire cose nuove e in questo senso è stata per me un’esperienza di crescita molto produttiva”.
Dopo aver esposto a New York, Roma, Parigi, Barcellona e altre città, “erano circa dieci anni che non esponevo a Ferrara – dichiara Forlani – e l’entusiasmo che si è creato attorno a questa mostra non me l’aspettavo. Più che di un bilancio, dunque, parlerei di un ottimo punto di ripartenza”.
E per quanto riguarda il futuro all’orizzonte, “ciò che mi ha dato questa mostra è un percorso che non è certamente finito con la sua chiusura. Ho intenzione di portare avanti ciò che ho sperimentato con queste opere, ampliare la mia proposta mantenendo alcuni elementi come il cartongesso, il colore bianco e i ‘segni’, che hanno contraddistinto anche il titolo della mostra”.
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