Politica
16 Gennaio 2023
Gli amministratori contro il progetto: "Ferisce Ferrara con tre impattanti interventi a ridosso delle mura estensi. Palese disequilibrio tra i vantaggi del privato e quelli dei cittadini"

Fé.Ris, nasce il gruppo CaldiroloLibera: “Oggi si dovrebbero riforestare le aree urbane, non cementificare”

di Redazione | 5 min

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Fé.Ris ferisce Ferrara“. Parte da qui, da questo slogan, il percorso del gruppo CaldiroloLibera che, costituito da cittadini residenti nei quartieri vicini a via Caldirolo, ha come obiettivo principale quello di condividere problemi, soluzioni e anche esperienze circa l’accordo di programma approvato dall’amministrazione Fabbri per la realizzazione, da parte di società private, di un “progetto che prevede tre impattanti interventi a ridosso delle mura estensi”.

Fé.Ris – spiegano gli amministratori del gruppo – consentirà ai privati di “edificare svariate migliaia di metri cubi destinati a un ipermercato all’angolo tra via Caldirolo e via Turchi e a due edifici prospicienti via Scandiana a fianco di palazzo Schifanoia. L’importante aiuto al giro d’affari dei privati in questo progetto verrebbe giustificato dal comune considerando la realizzazione di un parcheggio in via Volano e la ristrutturazione della Caserma di via Cisterna del Follo, dove l’azienda privata realizzerebbe uno studentato privato, residenze private e un numero minimo di parcheggi. Da notare – aggiungono successivamente – che non è prevista nessuna convenzione per calmierare e i costi per gli studenti che usufruiranno dello studentato. In questa operazione c’è un palese disequilibrio tra i vantaggi che ne ricaveranno i privati e quelli che ne ricaveranno i cittadini”.

CaldiroloLibera sottolinea poi l’importanza di salvaguarda il patrimonio artistico e culturale che sorge nelle vicinanze del futuro ipermercato: “Le mura di Ferrara sono esplicitamente ricordate tra i criteri di iscrizione della città ai siti patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Tra le caratteristiche che le hanno rese paesaggisticamente uniche c’è sempre stata la campagna, fuori e dentro le mura. Anche per il rapporto tra città e campagna, già contemplato nell’Addizione Erculea della fine del 1600 poi ispirazione dell’Addizione Verde, Ferrara è stata definita “la prima città moderna europea”. Per questo, dai passati piani regolatori, sono state protette dalla speculazione edilizia, ampie aree agricole a ridosso delle mura estensi definendole ‘inedificabili‘”.

“Il grande ipermercato a ridosso del vallo est di fronte a dove sorgeva il baluardo di San Rocco – proseguono – previsto nel progetto Fè.Ris verrebbe costruito proprio in una di quelle aree di campagna a ridosso delle mura estensi. Così, mentre si spendono, più o meno bene, milioni di euro pubblici nel Progetto Mura, per il restauro delle mura, la ristrutturazione della Casa dei Polli, lasciando ai privati mano libera di costruire, con il progetto Fé.ris si va a compromettere quella grande idea di parco urbano-agricolo che caratterizzava il lato nord-est della città”.

E sottolineano: “Come se non bastasse, il Fè.ris prevede la realizzazione di un grande parcheggio sul terrapieno delle mura, lato sud là dove c’era il deposito di materiali dell’Edilizia Estense. Questo non solo non sarà un parcheggio scambiatore, visto che normalmente vanno collocati in periferia per liberare il centro storico dalle auto, ma costituirà un terminale destinato a portare ancora più traffico e auto sulle mura“.

Dubbi inoltre sorgono anche sui dati economici forniti dall’amministrazione comunale: “Questi danno i numeri ma i conti non tornano. Per promuovere il progetto Fé.Ris, politici locali e privati coinvolti si sono spesi in vari filmati su youtube e articoli di giornale. Mentre i vantaggi economici dei privati, in questa che non sembra altro che una grande speculazione edilizia, sono palesi, i vantaggi che ricaverebbero i cittadini da un nuovo ipermercato sono perlomeno discutibili. Se la storia che aprendo un nuovo ipermercato la spesa si ridurrebbe del 15/20% fosse vera, allora aprendone contemporaneamente 7 ce la regalerebbero?“.

CaldiroloLibera si domanda: “Come fa Ferrara ad essere la seconda città più cara della regione pur avendo già ora un ipermercato ogni circa 48mila abitanti rispetto ad una media regionale che vede lo stesso segmento della grande distribuzione con una struttura ogni 83mila abitanti? Insomma, non è vero che aumentando il numero di ipermercati automaticamente il costo della spesa si abbassi. Le leggi del mercato che regolano i prezzi della spesa sono un pochino più complesse“.

Ma ci sono altri numeri che non tornano, secondo gli amministratori: “Si parla sempre di un ipermercato di 3500 metri quadri, ma l’edificio sarà molto più grande. Sarà enorme, con una superficie utile a destinazione commerciale di 9.450 metri quadri per una altezza di 13 metri più di un palazzo di 4 piani. Di questi “solo” 3.500 metri quadri saranno superficie di vendita di una marca primaria della grande distribuzione e altri 260 metri quadri destinati ad altre attività commerciali. L’area verde che si perderà complessivamente sarà di 15180 metri quadri. Per camuffare tutto questo nuovo cemento hanno previsto di coprire parte del tetto con prato e piante; come se un tetto parzialmente verde potesse paesaggisticamente compensare i bellissimi campi gialli di colza che vedevamo da via Caldirolo“.

“Non ho nulla contro i supermercati o gli ipermercati. Anzi – chiude uno degli amministratori del gruppo – faccio la mia spesa praticamente solo lì. Ma sono assolutamente contrario all’apertura di un nuovo ipermercato dove previsto nel progetto Fé.Ris. Nel raggio di 2 km, nell’area sud-est fuori mura, ci sono già, cinque, dico cinque grandi super e ipermercati. Cadoro a circa 300 metri da dove dovrebbe sorgere il nuovo iper, Interspar a circa 1.000 metri. Coop Le Mura a circa 1.200 metri. Penny a circa 1.300 metri. Aldi a circa 1.700 metri. L’ipermercato dovrebbe sorgere in un terreno agricolo a ridosso del parco delle mura, all’angolo tra via Caldirolo e via Turchi. L’enorme edificio, 9450 m² e 13 metri di altezza (come un palazzo di quattro piani) comporterà un grande consumo di suolo verde proprio quando i primi segni di una grave crisi climatica sono sotto gli occhi di tutti. Oggi si dovrebbe riforestare le aree urbane, non cementificare“.

Nel mentre, venerdì 20 gennaio alle ore 21, presso il centro sociale di via del Melo, si terrà un incontro pubblico proprio sul tema.

 

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