Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
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I dati a fine 2024 appena pubblicati dalla Banca d’Italia e ripresi dall’Ufficio Studi Fisac Cgil fotografano una situazione preoccupante per il sistema del credito nella provincia di Ferrara
Synergie Group, network internazionale e quinta agenzia per il lavoro in Europa, e Spal, lo storico club di calcio di Ferrara, organizzano un momento di incontro fra imprese locali e chi è alla ricerca di nuove prospettive professionali
Il coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza
"Anche i giganti del tech devono rispettare le regole. Le aziende non possono modificare unilateralmente i contratti o limitare i diritti degli utenti senza motivo"
La sede Hera di Ferrara
“Riteniamo di avere sempre operato in modo conforme alle norme vigenti e nel pieno rispetto degli impegni contrattuali con i nostri clienti, proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora le stesse fossero in scadenza”.
All’indomani dell’avvio dei procedimenti istruttori nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero da parte di Agcom per presunte modifiche unilaterali del prezzo di fornitura delle commodity energetiche, è il Gruppo Hera a chiarire la propria posizione.
“In un contesto determinato dall’eccezionale onerosità e volatilità dei prezzi delle commodities sui mercati all’ingrosso, la multiutility – si legge nella nota stampa – ha messo in campo numerose azioni concrete a supporto dei clienti, a partire dalle agevolazioni nei pagamenti, e offerto loro le migliori condizioni contrattuali possibili”.
Ricordiamo che alle sette società coinvolte, vale a dire Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.
Sulla base dei dati forniti da parte delle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese che sono stati interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.
Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.
A questo proposito, il Gruppo Hera fa sapere che “ritiene di poter dimostrare la correttezza del proprio operato, riservandosi di tutelare le proprie ragioni nelle sedi competenti“.
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