La Destra e le donne
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
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Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
Dopo la legge nazionale 193 che ha imposto a tutte le Regioni la sospensione degli accreditamenti, la Regione, con l’assessora Conti, “ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori e chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”
Nel carcere di Ferrara sono in arrivo significativi rinforzi: dieci nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, tre ispettori, un comandante e un vicecomandante andranno a rafforzare l’organico dell’istituto estense
Il progetto "Albero di quartiere", finanziato con 10mila euro dalla multinazionale Nestlé, finisce sotto la lente d'ingrandimento del M5S di Ferrara. La consigliera Marchi solleva perplessità sulla coerenza e sull'opportunità di legare un'iniziativa ecologicamente virtuosa a un soggetto privato definito "controverso"
Il tracciato del progetto dell’autostrada Cispadana
“Aria di festa in questi giorni in Regione e soprattutto all’assessorato ai Trasporti, dove si coglie con entusiasmo l’approvazione da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, del project financing presentato da Autostrade del Brennero: un piano di oltre sette miliardi che, tra le altre opere, prevede lo sblocco dell’Autostrada Cispadana. Un lavoro ‘senza pregiudizi e per il bene della collettività’, si legge nelle note di Bonaccini-Corsini; ma come sottolineiamo da diversi anni, la direzione è sbagliata”. Il giudizio tranchant sull’ultimo passo verso la costruzione della Cispadana e la sua conversione finale in autostrada arriva dalla branca regionale dell’Emilia-Romagna di Legambiente, che boccia sia l’idea di trasformare la futura arteria in autostrada che in generale la continuazione degli investimenti per il trasporto su gomma.
“Solo sul versante economico e strategico, anche solo una superficiale analisi del contesto mostra come l’opzione più economicamente sostenibile e vantaggiosa per il territorio sia il completamento della strada a scorrimento veloce, che risolverebbe capillarmente i problemi di mobilità interna tra i territori interessati, a differenza della soluzione autostradale che andrebbe a scapito di una mobilità a corto raggio, portando alla marginalizzazione delle aree circostanti. Tutto ciò, a fronte di un investimento pressoché dimezzato rispetto a quello richiesto per la realizzazione dell’autostrada”, scrive infatti Legambiente che poi sposta lo sguardo verso un’analisi di più ampio respiro: “Esulando dal contesto locale, le politiche in campo europeo sul trasporto merci mettono in luce la scelta anacronistica di investire capitale pubblico su opere legate al trasporto su gomma. Gli investimenti pubblici su un’opera come la Cispadana, che fa la sua prima comparsata nel Prit 1986, tradisce una scarsa visione d’insieme, perché oltre confine si lavora per potenziare il corridoio Scandivano-Mediterraneo di trasporto merci su ferro, di cui il valico del Brennero è punto nodale”.
“A questo si aggiunge che l’opera si inserisce nel contesto del bacino padano, fortemente inquinato da micropolveri, con una condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per il superamento dei limiti del PM10, che porterà, in assenza di misure adeguate ad una multa di 2,3 milioni di euro a carico delle 4 regioni interessate; e altre procedure di infrazione sono aperte per superamento dei PM2.5 e degli Nox”, sostengono gli ambientalisti che infine contestano i benefici presunti che la nuova autostrada porterebbe al settore ceramico, interessato dalla prossimità del tracciato: “Va evidenziato il progressivo spostamento di quest’ultimo al trasporto su ferro. Solo i dati di Confindustria Ceramica del 2017 mostrano un totale di 25,8 e 23,6% di flussi rispettivamente in entrata e in uscita. Se si estende lo sguardo a livello regionale, i flussi merce su ferro nel 2019 hanno raggiunto i 18,5 milioni di tonnellate, quasi il 20% dei flussi ferroviari nazionali (94,3 milioni di tonnellate), attestando una crescita del comparto ben al di sopra della media nazionale”.
“A fronte di questi dati, viene da chiedersi dove siano le esternalità positive legate ad un’opera che va in direzione contraria agli obiettivi sia regionali che europei, e si cala su un contesto di know-how in evoluzione che la stessa Regione sta mettendo in atto con il progetto Eric e di adeguamento di importanti player del settore ceramico” sostiene infine Legambiente Emilia Romagna, “è necessario abbandonare questi progetti anacronistici e investire risorse pubbliche dove servono veramente”.
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