Comacchio
20 Novembre 2022
Ieri interrogatorio di garanzia per il 31enne comacchiese indagato per tre violenze sessuali: ha respinto ogni addebito e raccontato che venne aggredito da una donna nuda alla quale aveva offerto aiuto

L’arrestato nega di aver violentato lui le turiste ai Lidi

di Daniele Oppo | 2 min

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Nella giornata di martedì 14 gennaio, alcuni militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Comacchio e del Nucleo Carabinieri Biodiversità di Casalborsetti sono intervenuti al Lido di Spina, all’interno dell’area Sic-Zps "Vene di Bellocchio", per fermare tre persone impegnate in attività di pesca illecita, in zona di divieto, nel canale "Gobbino"

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Comacchio. Non è stato lui a violentare le tre ragazze ai Lidi e ha una spiegazione del perché il suo DNA si stato ritrovato sotto le unghie di una delle vittime.

E.R., comacchiese di 31 anni, arrestato giovedì dai carabinieri, ha risposto ieri a tutte le domande del giudice delle indagini preliminari Vartan Giacomelli nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

L’uomo, assistito dall’avvocato Flavio Cattabriga, ha fortemente respinto ciò di cui la procura e i carabinieri lo accusano e affermato di non essere stato lui a violentare le tre ragazze: negli episodi del 17 maggio a Lido degli Scacchi e del 3 luglio a Lido delle Nazioni (la vittima in questo caso è una 13enne), in particolare, sarebbe stato confuso con qualcun altro, il vero autore.

Per il terzo episodio, quello che ha dato origine alla prova più forte contro di lui, quella del DNA, E.R. dà la sua versione dei fatti, ovvero che quel 31 luglio fu lui ad essere aggredito: mentre era in bici – ha raccontato al giudice – ha visto una giovane donna nuda e le ha chiesto se avesse bisogno di aiuto, lei invece lo ha aggredito, graffiandolo e così lui si è allontanato in bici.

All’esito dell’interrogatorio il suo legale ha chiesto al giudice di commutare la misura cautelare del carcere con quella dei domiciliari. Il giudice si è riservato la decisione, in attesa anche dell’eventuale, ma non scontato, nulla osta del pubblico ministero Lisa Busato, titolare dell’indagine.

“Sono convinto della sua innocenza – afferma l’avvocato Cattabriga -, è un onesto lavoratore che vive una vita normale ed è incensurato”.

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