Investito dall’auto dopo il primo giorno di scuola
Stava tornando a casa dopo il primo giorno di scuola, quando - per cause al vaglio degli inquirenti - un'automobile guidata da un operaio che stava andando al lavoro lo ha investito
Stava tornando a casa dopo il primo giorno di scuola, quando - per cause al vaglio degli inquirenti - un'automobile guidata da un operaio che stava andando al lavoro lo ha investito
Era stato arrestato a settembre 2022 dai carabinieri con l'accusa di aver messo a segno due furti con strappo a Pontelagoscuro, ai danni di donne in bicicletta. Lo scorso novembre, per uno di quegli episodi, era già arrivata una prima assoluzione, e ieri (lunedì 15 settembre) il tribunale di Ferrara ha confermato la stessa decisione anche per l'altro fatto
Un acceso alterco con una prostituta è degenerato in un'aggressione con rapina. È quanto accaduto nel pomeriggio del 23 luglio scorso in via Modena, nei pressi di un bar, dove i carabinieri della Stazione di Villanova sono intervenuti dopo la richiesta di aiuto di un giovane trentenne
Le Volanti della polizia di Stato della Questura di Ferrara hanno arrestato un uomo di 39 anni, gravemente indiziato del delitto di rapina impropria
La Polizia di Stato di Ferrara ha rapidamente identificato l'autore del diverbio scoppiato all'interno di un esercizio commerciale del centro cittadino, conclusosi con l'utilizzo di una bottiglia
Sara Corcione sapeva tutto del nitrito di sodio, perché si era informata bene prima di acquistarlo: una confezione da mezzo chilo per 120 euro, presa su Alibabà, una piattaforma di e-commerce cinese. Sapeva che poteva uccidere in 40 minuti.
È lei stessa a spiegare tutto agli inquirenti, già pochi giorni dopo che è stata scoperta la morte della madre, Sonia Dioliti, trovata priva di vita nel suo appartamento al primo piano del civico 28 di via Ortigara.
Il nitrito di sodio, che è un conservante per uso alimentare ma a che a certe quantità è altamente tossico. Corcione lo aveva comprato già ad agosto del 2021, quasi un anno prima di quei tre giorni tra giorni tra 27-30 luglio tragici, allo scopo di usarlo per avvelenare la madre. Un progetto nato dopo la scomparsa del padre, nel 2018. Sola con lei si sentiva in gabbia.
È non è un caso che, una volta visti i carabinieri arrivare nel palazzo, aver realizzato di essere stata scoperta e avuta così la conferma che la madre era morta, la donna afferma di essersi sentita sollevata, liberata da un peso, senza dispiaceri e rimorsi, né pentimento.
Una freddezza che urta, ma prima di ergersi incautamente a giudici severi, quella freddezza va considerata nel suo contesto, emerso con molta chiarezza nella consulenza dello psichiatra forense Luciano Finotti: quello di una giovane donna che ha vissuto la sua intera vita nella sofferenza psichica e fisica e che dalla madre percepiva durezza, severità e disprezzo.
E così la lunga preparazione di un delitto tanto desiderato, fatto anche di prove, per vedere come funzionava davvero il nitrito di sodio e non fare una “cialtronata” come quella di Casalecchio di Reno, dove un uomo ha avvelenato la madre e il patrigno, uccidendo quest’ultimo.
A fine luglio l’occasione buona, con la madre in vacanza sul Lago di Garda fino al 27 luglio e lei che il pomeriggio prima le mette il veleno nel tè conservato in frigo, una dose abbondante per paura che sopravvivesse. Il 27 è un mercoledì, in nottata Sonia Diolaiti e di nuovo a casa, la figlia la vede arrivare, affacciata al balcone alle 23.20. Quaranta minuti dopo la madre la chiama al telefono perché sta male, un calo di pressione e il battito cardiaco accelerato. Le chiede aiuto perché non riesce a rimanere nella posizione in cui. Non lo avrà mai, l’aiuto. Mentre la figlia andrà a letto serena, con la speranza di essere riuscita a liberarsi.
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