Richetti: i Repubblicani con Anselmo contro gli estremismi
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
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Nell'ultima settimana due sono stati gli incontri a Villanova con Fabio Anselmo e Sabrina Pignedoli e, dice Maria Teresa Pistocchi del Movimento 5 Stelle, "un sos corale si leva dalle piccole frazioni rurali del Comune di Ferrara"
“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
La Conferenza delle donne democratiche di Ferrara, all’indomani di un Primo Maggio che ci ha parlato di lavoro precario, lavoro non sicuro, lavoro povero, ha organizzato un momento di approfondimento sui diritti delle donne
Diversi ferraresi si sono uniti al gruppo della lista civica “Ferrara al Centro – Andrea Maggi con Alan Fabbri Sindaco” alla "Camminata del Benessere" sulle Mura guidati dall'assessore Andrea Maggi con la madrina Susanna Messaggio
Nel giugno del 2021, dopo la perquisizione della Digos che ‘incastrava’ Rossella Arquà, e dopo le immediate dimissioni da tutti gli incarichi nel partito e in consiglio, il vicesindaco Nicola Naomo Lodi propose un accordo alla sua fedelissima.
Arquà ha sempre sostenuto di non esser stata lei a inviare le lettere con dentro i proiettili a Naomo, assumendosi viceversa la totale responsabilità per le altre missive anonime minatorie. Tanto da denunciare per diffamazione chi ha sostenuto il contrario (il vicesindaco prima e il sindaco appena un giorno fa).
In quell’accordo, secondo quanto afferma ora la leghista, “mi avrei dovuto assumere la responsabilità di tutte le lettere anonime comprese quelle che non ho inviato io”.
La sconcertante rivelazione arriva in sede di replica alle parole di Alan Fabbri a commento della sentenza del Consiglio di Stato che ritiene illegittime le dimissioni della consigliera.
“Caro signor Sindaco – scriva Arquà -, ho letto le sue pesantissime dichiarazioni su di me. Evidentemente lei ha dimenticato (o fa finta) chi è Rossella Arquà. Sono una persona incensurata che mai ha avuto a che fare con la giustizia prima di incontrare il suo vice che, viceversa, non può certo dire altrettanto”.
Arquà racconta pezzi della sua vita, non certo costellati di fortuna e felicità: “Lei deve sapere che io ho sempre vissuto onestamente con lavori umili e precari. Ciò fin dal giorno della nascita di mio figlio, oltre trent’anni fa. Quello stesso giorno in cui nasceva il mio bimbo, suo padre moriva bruciato in un incidente sul lavoro”.
E ricorda che “per Naomo Lodi ho fatto le pulizie in casa, nel suo negozio, e pure da babysitter. Tutto in nero pur di poter guadagnare qualcosa. Ma sempre con onestà assoluta”.
Poi la consigliera ribadisce che “non ho inviato io le lettere con i proiettili e questo Naomo Lodi lo sa benissimo. Ho ammesso le mie reali responsabilità per quelle che, viceversa, ho inviato io”.
E alla fine si rivolge ad Alan Fabbri: “Ma se avete così paura di me (cosa che mi fa sorridere) perché, quando è scoppiato lo scandalo il suo vice si è affrettato a propormi “un accordo” col quale mi avrei dovuto assumere la responsabilità di tutte le lettere anonime comprese quelle che non ho inviato io?”.
“Se riterrà – conclude – ne parleremo in tribunale”.
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