Negli ultimi vent’anni sono cambiate molte cose in questo paese: tanta polvere è stata sollevata e nascosta sotto il tappeto, ma il tempo, garante della verità, lo ha sollevato e la ha reso visibile. Tra gli strombazzamenti della sinistra (il così detto buon governo) abbiamo visto sorgere l’ospedale, la fonderia, l’albergo del delta, la piazza, i super mercati e l’asilo nido. Ma che fine hanno fatto?
Le amministrazioni precedenti non son riuscite a frenare il depauperamento dell’ospedale; era un fiore all’occhiello per il territorio e tutta la provincia, ma i tagli lineari in tutti i reparti effettuati in pochi anni lo hanno notevolmente declassato: era un gioiellino ed ora non più. Scelte industriali discutibili anche a Boschetto con la realizzazione di una fabbrica che ha tenuta desta l’attenzione della stampa per i tanti disagi lamentati dai residenti. L’albergo, magnificato allora come supporto essenziale all’ospedale per i convegni internazionali, è rimasto aperto dieci mesi e poi ha chiuso. La scelta di delocalizzare parte della vita della comunità al suo limite esterno, ha impattato su tantissime realtà commerciali locali che animavano il centro del paese e tolto l’occasione di visibilità a tante altre. I super mercati hanno costretto tutti i piccoli commercianti locali a chiudere, tanto che via Spina che ne era piena ora latita, non abbiamo più un panificio ce n’erano quattro nel 2000. La facciata del cimitero ormai a rischio crollo. E, dulcis in fundo, “ la scuola del sorriso” (un termine meno appropriato non poteva essere scelto) costata quasi 4.000.000 milioni di euro non è ancora, dopo quasi dieci anni, pienamente efficiente tant’è che farla ripartire è stato necessario l’intervento della nuova amministrazione di centro destra.
Ma nonostante il momento difficile, di cui non si ha paragone se non con il 1946 e la fine della seconda guerra mondiale, ora con il covid, l’invasione dell’Ucraina e il caro energia, questa amministrazione, partecipando ai vari bandi statali e regionali, è riuscita ad aprire quattro cantieri: il campo polivalente fra la scuola media e quella elementare, la facciata del cimitero, la piazza e la palestra comunale. Il tutto senza fare un centesimo di mutuo. Ne abbiamo già a sufficienza fino al 2035 tutti contratti dalle buone amministrazioni di sinistra che nel frattempo fanno circolare la voce che le cose fatte erano state tutte pensate da loro. Ma allora ci chiediamo perché non le abbiano realizzate; per noi pensarle e non farle è anche peggio. E non è finito qui: entro la fine dell’anno si installeranno le prime videocamere di sorveglianza del paese. Il prossimo anno durante la chiusura estiva saranno spesi i 770.000 € per l’asilo nido avuti dalla regione ottenuti con la partecipazione ad un bando regionale.
Quindi tirando le somme non mi pare che questa amministrazione di centro destra giovane e inesperta non abbia fatto niente.
Luciano Simoni
Centrodestra Unito per Lagosanto
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