Lettere al Direttore
21 Ottobre 2022

“Capacità giuridica del concepito, un abominio”

di Redazione | 2 min

Sulla iniziativa di legge Gasparri (FI) sulla capacità giuridica del concepito.

Non ci abbiamo mai creduto nella svolta moderata, rassicurante ed equilibrata dei fondamentalisti della destra reazionaria. Non abbiamo mai creduto che le granitiche convinzioni urlate a gran voce dalla Presidente al comizio di Vox a Marbella si fossero piegate alle ragioni dello Stato laico, democratico, libero come l’Italia ha scelto di essere.

L’iniziativa del sodale Gasparri componente esperto e di lunga esperienza tra gli eletti della coalizione vincitrice dalle elezioni del 25 settembre non è un sasso nello stagno, non è una provocazione: è un abominio giuridico e una dichiarazione di guerra alle donne.

L’articolo 1 del codice civile dispone che “La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”.

Essendo la capacità giuridica la capacità di essere titolare di diritti e di doveri, se passasse la modifica proposta da questo prodigo cultore dell’oscurantismo, la donna diventerebbe un semplice involucro, un contenitore, un corpo i cui diritti primari di sopravvivenza, libertà e autodeterminazione sarebbero in competizione e finanche in conflitto con quelli del nascituro, legittimando potenzialmente violenze e sopraffazioni sulle donne.

Un abominio, dunque, che disvela il volto più temibile di forze politiche fortemente ideologizzate per le quali la leadership femminile non è un impegno per l’emancipazione di tutte, ma una foglia di fico per sporcare la storia delle donne, neutralizzare le loro conquiste e resettare la libertà di scelta e l’autonomia femminile in forza di un retaggio predatorio della cultura patriarcale.

Se Giorgia Meloni non si opporrà alla sostanziale cancellazione della 194 come proposta da Gasparri, avremo la prova provata che non basta essere donne per essere dalla parte delle donne.

Le Democratiche si oppongono compatte a questa deriva annunciata e sono decise a lottare, per la sicurezza e la salute delle donne, sia nella società che nelle istituzioni.

Donne democratiche dell’Emilia Romagna

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