Spal
17 Ottobre 2022
Il mister spallino pensa al turnover per la sfida di Coppa Italia di martedì al ‘Ferraris’. Chi vincerà troverà la Roma

Genoa-Spal, De Rossi: “Cambieremo per fare una partita gagliarda”

di Redazione | 5 min

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Sedicesimi di Coppa Italia Frecciarossa per la Spal di Daniele De Rossi dopo il suo esordio sulla panchina estense sabato scorso nel pareggio amaro di Cittadella. Eliminato praticamente allo scadere l’Empoli al “Castellani” il 6 agosto scorso (1-2, 80’ Cambiaghi; 82’ Dickmann; 121’ Arena), il prossimo avversario dei biancazzurri è il Genoa, già vittorioso a Ferrara due settimane fa in campionato, sicuramente motivato dalla voglia di ritornare nella massima serie. Chi vince martedì sera al “Ferraris” andrà all’Olimpico di Roma per gli ottavi di finale: superfluo dire che sarebbe una partita davvero sentita e importante per il nuovo tecnico della Spal.

“Si sono viste cose fatte bene, sabato i ragazzi ci hanno messo testa, fisico e anima in quello che avevo chiesto, e questo mi fa ben sperare” esordisce De Rossi. “Ci sono state sicuramente imprecisione e stanchezza, forse pagando i carichi di lavoro; ma finché hanno potuto i giocatori hanno dato tutto, è un buon punto di partenza. Dobbiamo migliorare tanto sul livello calcistico: stiamo facendo molta preparazione gara, è tutto veloce, ma vorrei lavorare sulle cose più importanti, come il riconoscimento delle superiorità e degli spazi liberi, cosa che è mancata sabato in 11 contro 10. Non so se farò turnover, voglio vedere chi ha giocato un po’ meno: ma non andiamo a fare una scampagnata a Genova. Chi non ha giocato sabato ha fatto fuoco e fiamme ieri in allenamento, sono tutti pronti. Non potremo cambiarne 11, sarebbe mettere in difficoltà i ragazzi: cambieremo qualcosa, per fare una partita gagliarda. Sul modulo aspettiamo di vedere la situazione infortunati: questa mattina c’era più ottimismo. Le partite sono tante e nessuno va rischiato”.

Inoltre, si tratta di una partita che spezza il lavoro impostato dal nuovo staff spallino: “Questa partita rompe molto la nostra routine, la continuità del lavoro, in cui credo tanto. La partita sarà comunque un test probante. Aspetto con ansia la settimana tipo, perché c’è tanto lavoro da fare: ma i giocatori sono molto disponibili al lavoro, per crescere fisicamente e, insieme, migliorare tecnicamente. Mentre lavori fisicamente con la palla questo ti riporta alla fatica del campo”. E in caso di rigori? “Oggi li proviamo, c’è stato poco tempo per fare le tante cose che avevamo programmato. Faremo il punto a fine allenamento, ma per tirare i rigori si deve contare su chi se la sente”.

Sul Grifone: “Il Genoa ha caratteristiche simili a quelle del calcio tedesco. Blessin ha lavorato bene lo scorso anno, anche se poi è arrivata la retrocessione. Palleggiano, corrono e variano le giocate: ci sono giocatori esperti e giovani, ma hanno tante soluzioni a disposizione. Genoa è una grande motivazione, così come Marassi: è una partita importante, non pensiamo alla trasferta di Roma, ma è chiaro che se dovessimo superare il turno prepareremo la sfida dell’Olimpico per vincerla. Pensiamo a fare una buona partita a Genova, e facciamo in modo che i giocatori arrivino pronti alla partita di sabato”.

La partita di sabato si porta però dietro ancora alcuni strascichi, come l’episodio Branca-Esposito: “Dal campo ho visto che litigavano, ma non ho visto subito il pestone sulla testa a Esposito, se non nelle immagini serali. Ne ho parlato con Joe, e lui ha un approccio da padre: nessuno fa queste cose alla mia famiglia, ha detto. Un gesto assolutamente brutto, quello di Branca”.

Una parentesi sugli allenamenti a porte chiuse e aperte: “Vediamo se fare allenamenti a porte aperte: ci sono pro e contro. I pro sono i tifosi; ma d’altro canto un giocatore deve essere libero di sbagliare anche 100 volte una cosa. A Roma entravano tantissimi tifosi, al secondo passaggio sbagliato rumoreggiavano; poi adesso qualcuno può riprendere anche con il telefono: lo dico serenamente, non mi piacciono tanto gli allenamenti a porte aperte, ma cercheremo un equilibrio anche per rispetto dei tifosi che ci seguono”.

C’è spazio anche per un ricordo della Coppa Italia con la maglia giallorossa: “Roma-Triestina, la mia prima partita. Era la stagione in cui pensavo di fare qualche partita in più, ma ero un ragazzino: sapevo che quella sfida, in casa, sarebbe stata un motivo per fare turnover; ma partii dalla panchina. Ero deciso e determinato a ritagliarmi più spazio: finì ai rigori, ne segnai uno, e il mister mi fece i complimenti davanti ai “vecchi”. Me lo ricordo a quasi vent’anni di distanza”.

Pochi indizi sulla formazione titolare, ma De Rossi sicuramente darà spazio a chi sabato non ha giocato. Unico confermato tra i pali è Demba Thiam, mentre sono in valutazione tutti gli altri: ma chiaramente si tratta di un’occasione importante per chi si è visto di meno in questo inizio di campionato, come Peda, Arena, Almici, Tunjov, Fiordaliso e Prati, o per chi deve ritrovare ritmo partita, come Maistro, appena recuperato dal problema alla caviglia.

Nel Genoa ci si aspetta un ampio turnover nel 4-2-3-1 rimaneggiato da mister Blessin, aiutato da una panchina profonda (sabato il Genoa sarà impegnato scontro diretto sul campo della capolista Ternana). Probabile spazio dunque a Semper tra i pali; Hefti e Czyborra sulle fasce, mentre centrali Bani (squalificato in campionato per il doppio giallo rimediato nella vittoria di sabato a Cosenza) e Vogliacco; in mediana Badelj e Touré; davanti i giovani Portanova, Yalcin e Yeboah (ma è in lizza per un posto anche Ekuban), dietro a Puscas unica punta.

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