Politica
28 Settembre 2022
Il senatore e l'assessore di FdI attaccano l'associazione studentesca Link per via della condivisione, da parte di una militante, di un'immagine satirica che contiene un riferimento al sequestro Moro: “Gravissimo, atteggiamento frutto di campagna d'odio”

Un ‘meme’ politicamente scorretto fa infuriare i Balboni

di Redazione | 3 min

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Il ‘meme’ criticato dai Balboni

La condivisione, da parte di una militante dell’associazione studentesca Link-Ferrara, di un ‘meme’ politicamente scorretto – una di quelle immagini composite che girano sui social network –  fa infuriare i Balboni padre e figlio, Alessandro e Alberto, assessore e senatore di FdI.

Il meme in questione, realizzato dall’account satirico “il figlio comunista di Calenda”, si compone di tre immagini per tre giorni: il 25, il 26 e il 27 settembre.

Quella ‘incriminata è quella fa un riferimento al rapimento di Aldo Moro da parte delle BR indicato come ‘starter pack’ – ciò di cui si ha bisogno per iniziare un’attività – del 27 settembre, dopo la vittoria elettorale della destra. Gli ‘starter pack’ dei due giorni precedenti sono: una scatola di fazzoletti per asciugare le lacrime del 26 settembre e, per il 25 settembre, la carta d’identità, la tessera elettorale – qui è ancora più evidente come non ci sia nulla di serio – matita, gomma e lingua per inumidire la punta della matita, come la teoria complottista insegna a fare per evitare che il voto possa essere cancellato dalla scheda.

Il riferimento al rapimento Moro e la condivisione da parte della studentessa il giorno prima delle elezioni (il 24 settembre) è in ogni caso aspramente criticato dai Balboni che pretendono da Link da una presa di distanze.

“Il fatto che alla vigilia del voto, una militante dell’associazione ‘Link Ferrara’ abbia pubblicato sui social un contenuto che inneggia alla Brigate Rosse, confidando in un loro intervento in caso di vittoria del centro-destra alle elezioni politiche, è gravissimo – dice il senatore riconfermato -. Mi aspetto una ferma presa di posizione da parte dell’associazione in questione, che sarebbe già dovuta arrivare in realtà, perché tollerare atteggiamenti così violenti può rappresentare un precedente molto pericoloso. È indubbio che questi atteggiamenti siano il frutto della campagna d’odio montato dalla sinistra durante questa campagna elettorale, ma nulla giustifica da parte di giovani che dovrebbero aver imparato dagli insegnamenti della storia, un richiamo ad una delle pagine più buie per la nostra Nazione che ha provocato centinaia di vittime innocenti”, conclude Balboni.

“Il richiamo alle Brigate Rosse – afferma Alessandro Balboni – è un fatto di gravità inaudita, riconducibile alla campagna d’odio che Fratelli d’Italia ha subito durante le ultime settimane. Gli anni di piombo sono una delle pagine più buie della storia d’Italia, con centinaia di vittime innocenti, e le attività dei gruppi terroristici come le BR sono da condannare senza alcuna ambiguità. Fratelli d’Italia Ferrara e Gioventù Nazionale ritengono doverosa una presa di posizione pubblica da parte dell’associazione in cui questa ragazza milita, confidando che si dissoci nettamente. “Allo stesso tempo crediamo che tale episodio sia frutto del clima teso che la sinistra ha montanti nell’ultimo periodo, esasperando i toni, agitando il ridicolo spettro del ritorno al fasciamo e del pericolo per la democrazia”.

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