Il Remo Brindisi alla Sagra dell’Anguilla
L’I.I.S. “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi ancora una volta protagonista alla “Sagra dell’Anguilla” di Comacchio
L’I.I.S. “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi ancora una volta protagonista alla “Sagra dell’Anguilla” di Comacchio
L'edizione 2024 di "Io voglio/posso lavorare" ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, nella bellissima cornice del Camping Florenz di Lido degli Scacchi, e di tante "Aziende Amiche" di Asp del Delta Ferrarese
Venerdì 11 ottobre negli ingressi principali delle Case della Comunità di Comacchio, Copparo e Bondeno si terranno le consulenze per la prevenzione e la promozione di sani stili di vita proposte con la formula dello ‘speed date’ - appuntamenti informativi veloci ma ricchi di contenuti - attraverso le postazioni curate dai dietisti del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione e dal personale della Medicina dello Sport
Dopo la Fiera Iftm di Parigi di metà settembre, nuovo importante appuntamento per la promozione del prodotto turistico cittadino è la prestigiosa fiera Ttg Travel Experience 2024 di Rimini, in programma fino a venerdì 11 ottobre, cui Ferrara partecipa all’interno dello stand dell’APT Emilia Romagna
Arriva un'altra condanna per il 49enne pregiudicato di Comacchio, già conosciuto alle cronache locali come il ladro seriale dei supermercati, dopo che lo scorso anno era finito agli arresti domiciliari - da cui era anche evaso - per aver rubato carne, pesce e formaggi al punto vendita Bennet della cittadina lagunare
Comacchio. Il capogruppo di Rete Civica-Progetto Emilia-Romagna, Marco Mastacchi, ha presentato in Regione un’interrogazione per chiedere di intervenire per il recupero e il riutilizzo dell’impianto pilota sperimentale di allevamento intensivo in vasca di specie ittiche pregiate di Valle Campo, un’oasi incontaminata a due passi dalle spiagge dei Lidi di Comacchio.
A Valle Campo, nel cuore del comprensorio vallivo lagunare di Lido di Spina, si trova lo scheletro di una struttura che, all’inizio degli anni ’70, avrebbe dovuto rilanciare nel mondo l’immagine di Comacchio quale città pescosa e regno dell’anguilla. La gestione di questo impianto sperimentale, divenuto poi centro ricerche, era stata affidata alla ex Sivalco spa, che vedeva insieme Regione, Comune, Provincia, Ersa e Sopal. Oggi, del progetto pilota di allevamento intensivo in vasca di specie ittiche pregiate, rimangono solo i ruderi di un impianto abbandonato dal 1996, con le sue coperture in eternit. All‘interno della struttura sono ancora presenti alcune marrette, imbarcazioni tipiche lagunari, impiegate nei secoli scorsi per trasportare le anguille alla Manifattura dei Marinati, oltre alle vasche in cui vengono allevate in cattività le anguille e ad apparecchiature e strumenti che non sono stati recuperati dopo il fallimento.
L’impianto, gestito dal 1973 e sino al suo fallimento dalla Sivalco, società d’itticoltura di Comacchio, sorge lungo il percorso ciclabile che attraversa Valle Campo ed è ormai in una situazione di abbandono totale, avvolto da una vegetazione selvaggia che contrasta con la bellezza della valle, oggi meta sempre più frequentata da villeggianti e visitatori stupiti di trovarsi improvvisamente di fronte a un “fantasma” di pietra dalle tettoie ondulate.
Lo spazio – secondo Mastacchi – si presterebbe alla realizzazione di un centro ittiogenico per lo studio e il pre-ingrasso dei molluschi, alimentato da celle fotovoltaiche e che potrebbe sorgere negli spazi dell’ex impianto pilota. Valle Campo potrebbe diventare la sede dell’acquacoltura e della vallicoltura in ambito ecologico, turistico, enogastronomico e didattico per la salvaguardia dell’anguilla europea del territorio. La formazione di nuovi vallicoltori nella zona e la possibilità di fare reddito, soprattutto durante i periodi di fermo, con friggitorie a km zero e con itinerari turistico-ambientali-gastronomici guidati, rappresenterebbe la possibilità di riscatto per quest’area depressa.
Mastacchi chiede alla Giunta se e come intende attivarsi per riqualificare l’area dell’impianto pilota dell’ex Sivalco di Valle Campo e se non ritenga opportuno riutilizzare la struttura per realizzare un centro ittiogenico alimentato da energie alternative. Chiede inoltre se intende impegnarsi per far diventare quest’area depressa una fonte di reddito, grazie a nuovi itinerari turistico-ambientali e gastronomici in cui includerla.
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