Non tende a fermarsi l’ondata di violenza nelle famiglie estensi. Tra la tarda serata del 16 e la notte del 17 settembre infatti, a Ferrara e Portomaggiore, sono state tre le chiamate ai Carabinieri per richieste di soccorso, in seguito ad accese e violente liti tra le mura domestiche.
La prima, durante la tarda serata di venerdì, quando all’operatore della centrale operativa di Portomaggiore è arrivata la chiamata di una bambina, che chiedeva aiuto perché la sua mamma era stata aggredita dal compagno in casa.
Così, sul luogo dell’accaduto è stata immediatamente mandata una pattuglia del Norm, che ha constatato che la donna era stata aggredita, spintonata e picchiata dall’uomo, che nel frattempo si era allontanato dall’abitazione.
La vittima, una 43enne di nazionalità romena, ha riferito ai militari che la lite era scaturita per questioni economiche relative al pagamento delle bollette e, seppur sconvolta, la donna ha rifiutato le cure mediche e l’assistenza di strutture e personale specializzato, riservandosi di presentare querela in seguito.
Verso mezzanotte, poi, altra richiesta d’intervento presso un’abitazione del Mezzano, dov’era in corso un’accesa lite tra una coppia di cinquantenni ferraresi, a causa di motivi sentimentali. Una volta sul posto, i Carabinieri sono riusciti a riportare la calma, con i due che hanno deciso di passare la notte in abitazioni separate di loro spontanea volontà, al fine di evitare il riacutizzarsi della discussione.
Infine, all’una di notte, è stata una madre disperata residente a Ferrara a chiedere aiuto alla centrale operativa del 112, dopo esser stata aggredita e picchiata in casa dal figlio ubriaco. Nonostante le percosse subite, anche in questo caso, così come successo a Portomaggiore, la donna ha rifiutato le cure mediche, riservandosi di presentare una querela nei confronti del figlio.
Sempre nella notte di ieri (venerdì 16 settembre), i militari della stazione di Pontelagoscuro hanno rintracciato in paese G.S., 50enne siracusano, già noto agli uffici di polizia, colpito da mandato della Procura della Repubblica di Siracusa, che aveva diramato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato, ritenuto responsabile di una serie di maltrattamenti in famiglia.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato trasferito presso la casa circondariale di via Arginone, dove rimarrà ristretto a disposizione dell’autorità giudiziaria siracusana.
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