Sono quattro i sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Cona destinatari di un avviso di garanzia nell’indagine sul bambino nato morto alla 39^ settimana.

Le iscrizioni nel registro degli indagati sono inquadrate come atto dovuto per l’esecuzione della consulenza medico-legale sulla piccola salma, qualificata dalla procura come atto irripetibile.

La stessa procura ha nominato un collegio di consulenti per chiarire la causa della morte ed eventuali responsabilità dei sanitari che ebbero in carico la donna: il medico legale Giovanni Cecchetto, il tossicologo Giampietro Frison e Salvatore Alberico, specialista in ostetricia e ginecologia. Giovedì verrà conferito l’incarico.

Uno step dell’indagine che viene accolto in maniera positiva dall’avvocato Massimo Soffritti, che insieme alla collega Monica Tartari assiste la famiglia: “Siamo soddisfatti che la procura abbia incaricato un collegio di consulenti e siamo sicuri che svolgeranno l’incarico con serenità, provenendo da un alveo esterno alle dinamiche ferraresi”.

L’indagine è partita dalla denuncia presentata dal marito della donna. Dalle prime risultanze, la signora, una 39enne marocchina, si recò all’ospedale il 26 agosto per dei controlli, ma venne rimandata a casa in attesa che arrivasse il momento del parto, ormai imminente. Il giorno successivo iniziò a non sentire più i movimenti del bambino e al pomeriggio venne portata al Pronto soccorso dove venne trattenuta, fino a che il 28 agosto