È deceduto nel pomeriggio di venerdì 9 settembre, all’ospedale di Cona, Roberto Gregnanini, 60 anni, funzionario del Protocollo del Comune di Ferrara, vittima dell’aggressione con pistola avvenuta in piazzetta Schiatti, all’incrocio con via Boccaleone, per mano del collega di lavoro Michele Cazzanti nello scorso mese di marzo.
Gregnanini venne raggiunto all’addome da un colpo di pistola esploso da Cazzanti (56 anni) con la sua Glock calibro 9×21, per la quale aveva ottenuto la licenza sportiva nel febbraio 2021, e che si portò dietro fino a Cremona, dove era fuggito dopo l’aggressione e dove venne catturato in un’operazione coordinata tra polizia e carabinieri.
La vittima subì un primo, difficile percorso post operatorio, concluso con un miglioramento tale da farlo uscire dal reparto di Rianimazione del Sant’Anna per entrare in Riabilitazione al San Giorgio. Purtroppo le sue condizioni non sono migliorate nel corso delle settimane e si è riaggravato fino al fatale epilogo di venerdì pomeriggio: Gregnanini si è spento verso le 18.
La sua morte cambia la posizione di Cazzanti, sul quale è in corso un incidente probatorio per verificare la sua capacità di intendere e di volere: l’accusa passerà da tentato omicidio a omicidio volontario aggravato.
La pm Isabella Cavallari martedì conferirà l’incarico per effettuare l’autopsia.
Sulla vicenda si esprime il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, che ha chiamato la moglie manifestandole il proprio cordoglio e sottolineando la piena disponibilità ad aiuto e supporto. “Il dolore è grande – afferma Fabbri -, piangiamo la morte di un ferrarese, stimato dipendente del Comune, vittima di un gesto folle. Tutto questo ha i contorni dell’assurdo, del tragico assurdo. Mi stringo al dolore della famiglia, siamo a disposizione per fare quanto possibile in questo momento drammatico”.
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