Per Matteo Salvini il petrolchimico per “qualcuno a sinistra è il male assoluto”, ma non ha fatto i conti con Alan Fabbri e il suo ministro Giorgetti, che “hanno snobbato gli allarmi” sul futuro del settore.
A rispondere al leader della Lega, ieri a Ferrara per la campagna elettorale, è il Partito democratico con il suo segretario provinciale, Nicola Minarelli.
“Matteo Salvini che viene a Ferrara a fare campagna elettorale sproloquiando contro la sinistra ferrarese che a suo dire è contro la chimica e il suo polo è imbarazzante – replica Minarelli -. E offensivo verso lavoratori, sindacati e rappresentanti politici e istituzionali che da anni hanno iniziato a lanciare allarmi che il ‘suo’ ministro Giorgetti e la giunta leghista di Ferrara hanno snobbato”.
Se c’è qualcuno infatti che secondo il segretario dem “non ha difeso la chimica italiana e il petrolchimico di Ferrara dalla minaccia dello stop al cracking di Marghera è proprio la Lega. Nazionale e ferrarese”.
Minraelli ricorda che il sindaco Alan Fabbri “non si è nemmeno degnato di partecipare o anche solo dare supporto allo sciopero indetto dai sindacati”. Mentre il ministro allo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti “ha lasciato le istituzioni locali e la Regione Emilia-Romagna da sole a fronteggiare la crisi causata dalle decisioni di un colosso come Versalis”.
“Addirittura il Pd di Ferrara e i sindacati sono stati accusati da Fabbri di aver strumentalizzato una questione così rilevante per il lavoro di centinaia di ferraresi – continua Minarelli -. Noi ci siamo mossi ad ogni livello per scongiurare il peggio e indicare la transizione verso una nuova chimica capace di tenere insieme sostenibilità ambientale e occupazione nel segno della tecnologia e dell’innovazione”.
“Se quindi Matteo Salvini se la vuole prendere con qualcuno – chiude – che non ha a cuore le sorti del nostro petrolchimico, chiami direttamente Alan Fabbri e Giancarlo Giorgetti che insieme avrebbero potuto fare molto di più fino ad ora e invece se ne sono lavati le mani”.
Sempre dal Pd arriva la reazione della senatrice Paola Boldrini, secondo la quale “Salvini non dovrebbe dimenticare che oltre a essere leader della Lega è un senatore della Repubblica, quindi un mio collega di aula. Per questo Salvini sa bene che la questione è stata sollevata da tempo e nella fattispecie da me, che nel maggio 2021 ho sottoposto il primo question time a risposta immediata al ministro Giancarlo Giorgetti per chiedere rassicurazioni – dopo l’annuncio di Eni di chiudere l’impianto di Porto Marghera – sulla sorte del quadrilatero della chimica, che comprende anche Ferrara col Petrolchimico”.
Ancora, lo scorso 1 maggio, “noi senatori Pd, abbiamo avuto sul tema un incontro col prefetto Rinaldo Argentieri. Del tema ci siamo occupati a tutti i livelli istituzionali, con forte impegno della Regione”.
“Spiace – conclude Boldrini – che Salvini dia costantemente la precedenza e la prevalenza alla figura di leader di partito anziché di uomo delle istituzioni. Essere senatore è una responsabilità, anche e soprattutto morale, di cui dovrebbe ricordarsi di tenere conto”.
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