Vigarano Mainarda. Sono stati sentiti i testimoni della pubblica accusa nell’ambito del processo a carico dell’ex sindaca di Vigarano Mainarda Barbara Paron, chiamata a rispondere per le lesioni subite da una ragazzina di 12 anni, che il 7 giugno del 2018 precipitò dal lucernario rotto, posto sul terrazzo della palestra comunale.
L’ipotesi di reato parla di lesioni colpose per non aver riparato o comunque messo in sicurezza il lucernaio che sta sul terrazzo della palestra, accessibile da una scala esterna, le cui condizioni erano state segnalate mesi prima all’Amministrazione comunale. Lì la minore e delle amiche si erano date appuntamento per un picnic, una festa finita in un grande spavento: la 12enne fece un volo di circa 4 metri e si procurò una frattura scomposta del naso con lussazione del setto, con prognosi di 40 giorni e necessità d’intervento chirurgico.
Ieri in udienza sono stati sentiti i testi del pm, tra cui i genitori della ragazzina. In sede di denuncia era stato affermato che mancava un cartello di divieto di accesso sulle scale esterne della sgtruttura. Divieto che, secondo un dipendente dell’ufficio tecnico della scuola e la dirigente scolastica, era invece presente. Le scale inoltre, ha fatto notare la difesa, sostenuta dall’avvocato Denis Lovison, non potevano essere transennate, dal momento che avevano anche l’utilità di essere una uscita antincendio.
La transennatura è avvenuta successivamente all’incidente, che accadde l’ulgtimo giorno di scuola, il 7 giugno. Solo in periodo extrascolastico, con la struttura non più utilizzata, si poteva procedere in questo senso secondo la difesa.
Altro punto di discussione sono state le condizioni del lucernario, già introflesso e rattoppato con del nastro adesivo. Nastro che secondo l’accusa mancava. Qui arrivano le foto scattate dal bidello che a suo tempo fece la segnalazione alla dirigente, che a sua volta la girò al Comune di Vigarano.
Un altro elemento discusso in aula riguarda la festa e le relative autorizzazioni. Si trattava di una sorta di picnic spontaneo, estemporaneo, avvenuto senza richiedere permessi né alla scuola, né alla palestra né tantomeno al municipio e a vegliare sui rispettivi figli erano stati i genitori.
Lovison ha prodotto anche delle delibere comunali che provano come già dall’anno precedente erano stati stanziati dei fondi, circa 200mila euro, per la messa in sicurezza della scuola. Un elemento, nella tesi difensiva, che proverebbe come non ci sia stata negligenza o inedia da parte dell’amministrazione.
Alla prossima udienza verranno sentiti i testi della difesa.
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