Cronaca
27 Agosto 2022
La cooperativa di trasporto infermi ha avviato un procedimento disciplinare contro Donatello Alberti

Post choc su femminicidio. Sospeso il direttore della Croce Bianca

di Redazione | 2 min

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“La nostra cooperativa è totalmente estranea alle dichiarazioni postate da Donatello Alberti su Facebook circa il femminicidio di Alessandra Matteuzzi”. Croce Bianca Emilia-Romagna, cooperativa attiva nel trasporto infermi, prende le distanze da quanto scritto dal suo direttore e lo fa per bocca del suo legale rappresentante, Dario Marzola.

Per quelle frasi Alberti “si assume ogni responsabilità al riguardo”, fa sapere Marzola, che annuncia che è stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti dello stesso, “con sospensione cautelativa dall’incarico di direttore, fino a quando non verranno chiarite le ragioni di tale suo comportamento”.

“Croce Bianca opera da oltre vent’anni sul territorio – aggiunge il legale rappresentante, svolgendo con serietà e professionalità l’attività di trasporto con ambulanze, ed è errato ed ingiustificabile confondere l’operato di una cooperativa con l’azione di un suo singolo appartenente”.

Quelle sul femminicidio, però, non sono le uniche frasi choc scritte da Alberti. Già in un recente passato, nel 2020, come abbiamo scritto, commentando sulla pagina del suo grande amico Nicola Lodi, in merito all’elettrificazione delle reti dei parchi o all’uso di manganelli contro gli spacciatori, diceva che “[…] l’intento dovrebbe essere quello di attirarli tutti dentro poi giù di manganello così gli passa la voglia di spacciare”.

Tempo addietro si era accanito contro il giornalista David Parenzo, scrivendogli su Twitter: “sei un bastardo, spero che la tua famiglia di ebrei schifosi sia rapita e uccisa da quei rom che difendi continuamente, vergognati, fai schifo sei la vergogna del popolo italiano”.

E oggi, sul suo profilo Facebook, oltre agli osanna nei confronti del sindaco Alan Fabbri e del suo vice, è ancora visibile una foto – pubblica – che ritrae l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnata dalla scritta: “sono il più grande traditore e parassita della storia italiana: faccio schifo persino ai vermi”.

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