Attualità
22 Agosto 2022
La storia di Francesco Fregola a cui serve una documentazione per costruire un nuovo garage da parte di Hera, che gli addebita i costi di un sopralluogo senza avergli dato una risposta

“Odissea senza fine con Hera”

di Davide Soattin | 3 min

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È un’odissea che prosegue da oltre un anno quella di Francesco Fregola che, durante la stesura del progetto per la costruzione di un nuovo garage nella sua casa di via Petrucci 18, a Porotto, si è trovato al centro di un grosso intoppo burocratico con Hera.

Ma andiamo per gradi. Tutto ha avuto inizio nel gennaio 2021, quando il proprietario di casa ha chiesto alla multiutility di fornirgli il tracciato di passaggio di una fognatura comunale che dal 1980 ha prodotto una servitù di passaggio a suo carico, in modo tale da non costruirci sopra la futura rimessa.

Le cose però non vanno come previsto: “Hera – racconta proprio Fregola – mi ha risposto che gratuitamente non poteva darmi queste indicazioni, e che avrei dovuto inviare una Pec una richiesta con la modulistica per ‘Richiesta sopralluogo per segnalazione (tracciatura) reti’ per la modica somma di 183 euro, anche se la fognatura si trovava sul mio terreno”.

Ciononostante, il 16 febbraio 2021, il diretto interessato inoltra la richiesta con la relativa modulistica come da indicazioni di Hera tramite Pec e lo fa all’indirizzo dell’ufficio tecnico di Hera. Dopo alcune telefonate e mail poi, il 7 aprile viene eseguito “un sommario e veloce sopralluogo da parte di un tecnico” aggiunge Fregola, e “rimango in attesa di una risposta via Pec, via mail o cartacea, che indichi la posizione della fognatura”.

Quella risposta però non arriverà mai. Diversamente, il 19 aprile, arriva “puntualmente la prima fattura con la richiesta di pagamento di 183 euro e da lì parte uno stillicidio di richieste parte di Hera, prima con fatture di aprile, giugno, luglio e dicembre 2021, poi di gennaio 2022″. E non è finita qui: “Nel frattempo – prosegue – gli uffici Hera hanno inviato evidentemente delle richieste ad alcune agenzie di recupero crediti per incassare i 183 euro, secondo me non dovuti, non avendo avuto nessun servizio e nessuna risposta alla nostra richiesta”.

In ordine, si sono così presentate la Europa Factor di Roma dal 3 settembre 2021, la Keypeople di Milano dal 9 dicembre 2021, la Fire Spa di Messina dal 12 aprile 2022, che poi “hanno desistito, avendogli spiegato più volte la situazione”. “Ancora oggi – racconta Fregola – si è ripresentata dopo un anno, lo scorso 20 luglio, la Europa Factor, pretendendo non una fattura di 183 euro, ma due fatture, ognuna di 183 euro. Non si contano le telefonate ricevute e i messaggi che abbiamo ricevuto da queste agenzie di recupero crediti”.

“Ma penso – conclude il proprietario di casa -, dopo più di un anno di questa lunga storia, negli uffici di Hera, non c’è nessuno che si chiede perché questo cliente che con noi ha gas, luce, acqua e igiene ambientale, e che paga regolarmente tutte le bollette, ora non voglia pagare questa fattura?“.

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