(foto di Riccardo Giori)
Anche la Federazione italiana Ambiente e Biciclette interviene nel dibattito pubblico sul progetto Fé.ris, presentato dalla giunta Fabbri come grande operazione di rigenerazione urbana con un mega parco urbano che nasconde la nascita di un nuovo ipermercato a pochi passi dalle Mura.
“In un incontro realizzato dall’assessore Alessandro Balboni con le associazioni ambientaliste – ricorda la federazione -, Fiab ha ribadito la sua posizione di sostanziale perplessità per l’operazione complessiva”.
La prima perplessità riguarda il punto che prevede la realizzazione di un parcheggio nel sottomura di via Volano. “Siamo convinti che non servano altri posti auto, soprattutto se l’intento dell’amministrazione comunale è quello di limitare l’uso dell’auto privata in città. Togliere un’area di degrado per realizzare un parcheggio da almeno 200 posti auto a ridosso delle Mura rientra nella logica di promuovere un’azione positiva introducendo un fattore negativo: un parcheggio porta sottrazione di suolo, inquinamento dell’aria e del paesaggio, surriscaldamento dell’ambiente”.
Fiab ricorda che gli spazi urbani sono composti da due elementi, “uno fisico e uno valoriale”. E la progettazione degli spazi pubblici “deve partire dalla conoscenza della natura duplice dei luoghi, dell’esistenza delle sue due dimensioni, fisica e simbolica. Nel progetto non si vede unicità e la continuità è contenuta solo nel logo Fé.ris, graficamente molto bello ma insufficiente. Limitarsi all’aspetto grafico o ad alcuni render umilia la “storia” di questi luoghi: cosa sono stati, quale evoluzione hanno avuto nel tempo”.
Troppo spesso invece, secondo l’associazione, nella pianificazione della mobilità̀ urbana “si fanno prevalere le esigenze di chi si sposta in auto, sacrificando quelle di chi preferisce spostarsi a piedi o in bicicletta”.
Fiab chiede che “si tolgano parcheggi in centro storico al fine di compensare parzialmente la sottrazione di suolo del parcheggio di via Volano. Per esempio si potrebbe liberare dalle auto: piazza Travaglio; le vie nei pressi del parcheggio di via Borgoricco, stupidaggine della precedente giunta; corso Martiri della Libertà dove in poche decine di metri si trovano il Castello Estense, il Duomo e il Palazzo Municipale. Il paesaggio urbano ne verrebbe enormemente valorizzato”.
Per quanto riguarda l’ex Caserma Pozzuolo del Friuli, va “benissimo riqualificare un’area abbandonata da 30 anni per farne un Campus universitario con spazi pubblici aperti”, ma “non è chiaro se e come sia stata coinvolta Ergo – agenzia regionale per il diritto allo studio. Se così non fosse rischierebbe di essere solo un’operazione immobiliare tipo Darsena city”.
Infine, ultimo punto, “quello cardine su cui tutto ruota e si sviluppa”, il supermercato “che porta in dote 85 milioni di euro e che permetterà di realizzare nella sua interezza il progetto Fé.ris”.
“Il dubbio che non sia necessaria la presenza di un altro supermercato sorge spontanea – sottolinea Fiab -, soprattutto in una città come Ferrara che ha visto spopolare il centro di negozi e attività commerciali di vicinato, raggiungibili in bici e che rendono vivace una città”.
E il dubbio “aumenta per l’opinione condivisa anche da associazioni di categoria del commercio. Perché non investire in operazioni che portino i cittadini a fare gli acquisti in bicicletta, aumentando il numero degli stalli sicuri per bici e favorendo l’uso delle cargo bike?”.
Nella curatissima presentazione del progetto Fé.ris si legge che Ferrara è rigenerazione, innovazione, sostenibilità. “Finora di queste parole non vediamo molto – lamenta Fiab -. Più che “rigenerazione” si tratta di trasformazione; più che di “innovazione” si tratta di riproporre sempre la stessa musica, anche se i musici sono cambiati; e per quanto riguarda la “sostenibilità”, trattasi di termine in generale troppo abusato e che quindi ha perso il suo valore”.
Fiab confida che il progetto “preveda ancora margini di manovra, permettendo all’elemento valoriale e simbolico di esprimersi con forza. Ferrara ha una storia importante, non limitiamoci a ricordarla unicamente nei testi di presentazione dei progetti, rendiamola visibile nei lavori realizzati. Solo rispettando e ricordando la storia dei nostri luoghi potremo fare innovazione”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com