“Dario Franceschini si candida a Napoli e si dice onorato di rappresentare in futuro la città partenopea. Gli auguro che anche i napoletani siano contenti di ritrovarsi capolista un paracadutato, ma ne dubito”. A fare le prime pulci tra i candidati ferraresi del Pd è Alberto Balboni.

Il senatore di Fratelli d’Italia punzecchia il collega di tante legislature dopo l’ufficialità del suo nome per il senato all’ombra del Vesuvio: “Evidentemente Dario è convinto che i suoi concittadini gli confermerebbero la sonora bocciatura di 5 anni fa e si tiene alla larga”.

Nel 2018 infatti l’ex ministro perse nella sua Ferrara nel collegio uninominale. Candidato con Pd e +Europa, prese appena il 29,1% dei voti, venendo surclassato da Maura Tomasi della Lega, sostenuta da tutto il centrodestra, che conquistò il 39,7% e 17mila voti in più.

“Resta il fatto che per trovare un seggio sicuro debba trasmigrare in lidi lontani da Ferrara – prosegue Balboni -. E si tratta della seconda volta. Anche nel 2018, sconfitto nel collegio della sua città, si salvò soltanto grazie alla candidatura nella lista proporzionale della Romagna (almeno era rimasto nelle vicinanze)”.

“E come premio per la sconfitta ottenne il ministero della cultura – punzecchia il senatore -. Esattamente come l’on. Zampa, che sconfitta nel collegio senatoriale dal sottoscritto, è stata nominata sottosegretario alla salute”.

“Ecco due chiari esempi – conclude – di come il Pd riesca a stare al governo anche se perde le elezioni. Ma qualcosa mi dice che stavolta l’esito sarà diverso”.