
Anche l’Università di Ferrara fa parte del Centro Nazionale di Supercalcolo, uno dei cinque Centri Nazionali previsti dal Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui ieri 19 luglio si sono insediati gli organi direttivi.
Nel Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, Unife si impegna in tre principali linee di ricerca e sviluppo.
La prima riguarda il future Hpc e Big Data, coordinato dal Professor Sebastiano Fabio Schifano del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, referente dell’intero progetto. Altra linea di ricerca riguarsa il tema del Fundamental research & space economy, coordinato dalla professoressa Eleonora Luppi del Dipartimento di Fisica e Scienza della Terra. Infine, il settore della ricerca biomedica con il filone In-silico medicine & omics data, coordinato dal professor Stefano Volinia del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna.
Proposto dall’Infn Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Centro conterà sul contributo di 51 partner di tutta Italia, provenienti dai settori pubblico e privato, della ricerca scientifica e dell’industria, e su un finanziamento di quasi 320 milioni di euro, per realizzare il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico, un’infrastruttura trasversale a supporto dei principali settori oggi strategici per il Paese.
Farà base al Tecnopolo di Bologna, una cittadella dell’innovazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna, anche grazie a investimenti del Governo Italiano e della Comunità Europea, che già ospita il Data Center del Centro Meteo Europeo (Ecmwf) e a breve accoglierà il supercalcolatore Leonardo gestito da Cineca, e il Centro di Calcolo dell’Infn, e metterà in rete e a sistema le specifiche conoscenze, competenze e risorse di realtà che operano in tutta Italia in molteplici ambiti, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura distribuita e trasversale che supporti la ricerca scientifica e il mondo produttivo nell’innovazione e digitalizzazione del Paese.
La Fondazione Icsc, che gestirà il Centro, realizzerà i suoi obiettivi specifici promuovendo le carriere dei giovani e iniziative per il superamento del divario di genere nelle carriere professionali e tra il Nord e il Sud del Paese, coerentemente con gli obiettivi strategici del Pnrr. Per portare a compimento la sua missione, Icsc conterà su un finanziamento, su fondi Next Generation Eu nell’ambito della Missione Istruzione e Ricerca del Pnrr coordinata dal Mur Ministero dell’Università e della Ricerca, pari a euro 319.938.979,26, di cui il 41% sarà investito al Sud.
In particolare, del finanziamento complessivo, oltre 100 milioni di euro saranno dedicati al personale, un investimento che viene considerato prioritario, con una partecipazione femminile di almeno il 40%, e con quasi 16 milioni di euro riservati a borse di dottorato e quindi all’alta formazione e alla carriera dei giovani.
Nel corso della prima assemblea plenaria, che è stata ospitata oggi nella sede della Regione Emilia Romagna alla presenza anche del presidente Stefano Bonaccini, i membri fondatori di Icsc hanno eletto Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn, alla presidenza della Fondazione, e i dieci membri del Consiglio di Amministrazione: Emilio Fortunato Campana del Cnr, Paolo Maria Mancarella dell’Università di Pisa, Francesco Scarcello dell’Università della Calabria, Donatella Sciuto del Politecnico di Milano, Simona Tondelli dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini del Cineca, Matteo Laterza di UnipolSai, Elisabetta Oliveri di Autostrade per l’Italia, Andrea Quacivi di Sogei, Francesca Zarri di Eni. A seguire si è svolta la prima riunione del CdA.
L’attività del Centro nazionale di supercalcolo
Il nuovo Centro farà base al Tecnopolo di Bologna, cittadella dell’innovazione che già ospita il Data Center del Centro Meteo Europeo (Ecmwf) e che a breve accoglierà il supercalcolatore europeo Leonardo gestito dal Cineca, e il Centro di Calcolo dell’Infn, e metterà in rete e a sistema le specifiche conoscenze, competenze e risorse di realtà che operano in tutt’Italia in molteplici ambiti.
Il Centro nazionale di supercalcolo entrerà in piena attività dal prossimo 1 settembre. Tra le sue prime iniziative, la pubblicazione, entro il 2022, dei primi bandi di dottorato e di reclutamento di ricercatori. Porterà avanti attività di ricerca e sviluppo, a livello nazionale e internazionale, a favore dell’innovazione nel campo delle simulazioni, del calcolo e dell’analisi dei dati ad alte prestazioni. Tutte attività svolte a partire da una infrastruttura d’avanguardia a livello internazionale per l’High Performance Computing e la gestione dei Big Data, in grado di “mettere a sistema” le risorse e di promuovere e integrare le più moderne tecnologie. Il nuovo Centro nazionale di supercalcolo lavorerà da una parte sul mantenimento e il potenziamento dell’infrastruttura Hpc e Big Data italiana, dall’altra sullo sviluppo di metodi e applicazioni numeriche avanzati e di strumenti software, per integrare il calcolo, la simulazione, la raccolta e l’analisi di dati di interesse per il sistema della ricerca e per il sistema produttivo e sociale.
La Fondazione Icsc
Per raggiungere i propri obiettivi, la Fondazione Icsc conterà su fondi Next Generation Eu nell’ambito della Missione Istruzione e Ricerca del Pnrr coordinata dal Ministero dell’Università e della Ricerca per quasi 320 milioni di euro, di cui il 41% sarà investito al Sud. In particolare, del finanziamento complessivo, oltre 100 milioni di euro saranno dedicati al personale; un investimento considerato prioritario, con una partecipazione femminile di almeno il 40%, e con quasi 16 milioni di euro riservati a borse di dottorato e quindi all’alta formazione e alla carriera dei giovani.
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