“In questo centro c’è il lavoro, l’impegno, la generosità di tanti privati e professionisti. E c’è il cuore immortale di un grande campione come Marco Simoncelli che oggi vive nelle opere promosse dalla sua Fondazione e dalla famiglia. A tutti va il mio grazie. Questi progetti fanno grande una comunità e consentono di potenziare le risposte, pensate e studiate per ciascuno, e di far fronte a esigenze crescenti”.
Così il sindaco Alan Fabbri ieri (mercoledì 13 luglio) in visita – con l’assessore Cristina Coletti – al nuovo centro della cooperativa sociale Onlus ‘I frutti dell’albero’, a Fossanova San Marco.
La struttura – di circa 600 metri quadrati – sorge su un’area di 3.500 metri quadrati di giardino, prato, alberi da frutto e orti e si prende cura di ragazzi e ragazze con disabilità cognitiva o disturbo dello spettro autistico.
Gli spazi del nuovo edificio, di forma ottagonale, sono realizzati con materiali ecosostenibili: con impianti fotovoltaici e un sistema di aria condizionata con innovativa tecnologia ad acqua, e hanno le dotazioni necessarie per lo sviluppo di percorsi terapeutici dedicati. La nuova struttura potrà ospitare fino a un massimo di 20 ragazzi e, in alternanza, fino a 50. Attualmente gli educatori in servizio sono sette, con quattro psicologi.
Il centro sarà inaugurato il 9 settembre alle 17.30. Sindaco e assessore, ieri, sono stati accolti dalla presidente della cooperativa Elena D’adda, dal vice Dino Zappaterra e da Teresa Castellana del cda. La storia de ‘I frutti dell’albero’ nasce dieci anni fa e ha come protagonista la generosità di tanti privati che, con donazioni dirette e con lo strumento del cinque per mille, hanno interamente finanziato e reso possibile la nascita del centro, del valore complessivo di un milione di euro. Tra i tanti che hanno contribuito, per una quota di circa 200mila euro, c’è anche la fondazione Marco Simoncelli, rappresentata dai genitori del celebre motociclista deceduto in pista.
“‘I frutti dell’albero’ è un sogno che stiamo per realizzare, ma che non finisce”, spiega Castellana. “Ora l’obiettivo è trasferire i laboratori educativi (che oggi conduciamo in locali in affitto a San Martino) e avviare le attività, con ragazzi ed educatori”. “Per ogni ragazzo è studiato un percorso psicoeducativo in base alle sue necessità e abilità”.
Ogni ospite – attualmente circa una decina – è affiancato da un educatore che lo segue in un percorso specifico, studiato dai terapeuti sulla base delle caratteristiche, delle abilità, delle esigenze di ciascuno. Diverse anche le attività comuni, tra cui: progetti di arte per rappresentare le emozioni, rivolti soprattutto a chi non ha capacità verbali, costruzione manuale di strumenti musicali per affinare abilità manuali, imparare i ritmi, esprimersi con le note e stimolare la creatività. E poi: laboratori cognitivi, informatici, ortobotanici, di cucina, per affinare la piccola manualità e stimolare l’interazione. Laboratori che vengono realizzati anche con il contributo del Comune di Ferrara. Il centro dispone inoltre di una grande palestra – attrezzata grazie alla donazione dei Lions – dove si fa attività psicomotoria e di coordinamento. E oltre all’attività integrata all’interno, si sviluppano iniziative anche per il contatto col mondo esterno: l’incontro con i coetanei, la spesa, altre attività quotidiane.
“È una grande storia quella nata qui che, confidiamo, continuerà sempre col coinvolgimento e la partecipazione attiva e fattiva di tanti, che sono il cuore pulsante di questo centro”, dicono dalla cooperativa.
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