È il 29 settembre il giorno in cui inizierà a entrare nel vivo il processo a carico del professor Roberto Ferrari, cardiologo di fama internazionale e all’epoca dei fatti primario di cardiologia al Sant’Anna e il medico Gabriele Guardigli, entrambi accusati di tentata concussione.
La vicenda è quella delle presunte pressioni che nel 2016 due medici avrebbero subìto per non accettare i posti in Cardiologia al Sant’Anna, per i quali si stavano scorrendo le graduatorie formate nel 2010. Uno di questi medici, Chiara Carrescia (assistita dall’avvocato Fabio Anselmo, ieri in udienza sostituito dalla collega Silvia Galeone), è parte civile nel processo. Fu lei a registrare una telefonata che vede coinvolti Ferrari e Guardigli (successore di Ferrari) e che per gli inquirenti è la prova principale della tentata concussione.
Carrescia verrà sentita dal collegio giudicante proprio nella prossima udienza. Ieri il tribunale ha ammesso le prove richieste dalla parti, sfoltendo un bel po’ le liste dei testimoni e rigettando la richiesta della difesa (avvocato Marco Linguerri) di produrre una consulenza sui concorsi.
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