
di Federica Pezzoli
È stato un Oratorio San Crispino gremito, nel tardo pomeriggio di martedì 7 giugno, ad accogliere il cantante e autore Ermal Meta, arrivato in città per presentare il suo esordio letterario con La Nave di Teseo: “Domani e per sempre“.
La storia inizia nel 1943, quando l’Albania – il paese d’origine di Meta, arrivato in Italia all’età di tredici anni – è occupata dai tedeschi. Dal villaggio di Rragam, nel nord del paese, il piccolo Kajan guarda il mondo cambiare attraverso gli occhi curiosi di un bimbo di sette anni, mentre i suoi genitori sono sulle montagne a combattere con i partigiani contro i nazisti.
Accanto a lui c’è l’amatissimo nonno Betim e gli eventi irrompono nella loro vita quotidiana quando alla porta bussa Cornelius, “un disertore tedesco che prima di essere un soldato della Wehrmacht era un pianista” e per dimostrare la sua riconoscenza ai due benefattori “non può offrire altro che la musica”, ha spiegato Meta: la insegnerà a Kajan “e questo cambierà la sua vita e il suo destino in un modo che non avrebbe mai immaginato”.
Così, come “una tela in sottofondo, ma sempre presente, come un atto di gentilezza”, la musica entra anche nel primo lavoro letterario di Ermal
Meta. I due fils rouges del romanzo sono la musica e l’amore, spesso metafora l’uno dell’altro: è la musica la base della promessa che Kajan fa al nonno, giurandogli che suonerà per sempre in sua memoria; è la musica l’unico mezzo di comunicazione in grado di unire un ragazzino albanese e il disertore tedesco Cornelius, perché i due non parlano la stessa lingua; è la musica a far incontrare e innamorare Kajan ed Elizaveta.
In questo suo romanzo di Meta però c’è anche tanto altro: radici, viaggio, identità, cambiamento. E soprattutto c’è la sua Albania, probabilmente quella che finora si era portato dentro – come la musica che non si dimentica mai perché rimane sempre lì – e che finalmente è stato pronto a
condividere con il suo pubblico e non solo.
In questo tentativo di sincerità sta il rischio che si è preso Ermal Meta con questo suo esordio: “Non volevo lanciare un’esca”, ha confessato, “ho
iniziato a scrivere senza nessuna pretesa, proprio come faccio con la musica”. “Questa storia ce l’ho davanti agli occhi, conosco ogni colore dei luoghi dove si svolge” ha affermato ancora il cantautore, che con “Domani e per sempre” vuole raccontare il suo Paese prima delle navi cariche di umanità che hanno attraversato l’Adriatico.
“Pochissimi guardando quelle navi si sono chiesti cosa stava accadendo e quali fossero le motivazioni di quell’esodo”; e allora Meta ci vuole spiegare quei perché “attraverso una storia che provochi delle emozioni”, queste sono il punto comune che ci tocca tutti: “I destini e i viaggi sono diversi, ma nel profondo siamo tutti uguali”.
Naturalmente la presentazione non poteva concludersi senza la domanda sui progetti futuri: non solo una serie televisiva per questa sua prima opera e forse già un nuovo romanzo in cantiere, ma anche un nuovo album e soprattutto un tour che partirà il 6 luglio e il 21 porterà Meta
nuovamente a Ferrara “con una formazione completamente elettronica e le canzoni tutte riarrangiate”.
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