Salute
2 Giugno 2022
Ne ha parlato la direttrice generale Ausl Fe Monica Calamai in occasione del corso nazionale "Il farmacista ospedaliero e territoriale nella sanità che cambia" che si è tenuto a Roma

Un modello di ‘farmacia dei servizi’ in collaborazione con l’infermiere di famiglia e di comunità

di Redazione | 2 min

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Monica Calamai

Un modello di ‘farmacia dei servizi’ come presidio di prossimità territoriale in cui il farmacista operi in rete con altri professionisti sanitari, per migliorare le cure fornite e agevolare un approccio di prossimità ai pazienti, in particolare di quelli cronici.

L’Azienda Usl di Ferrara intende implementare questo modello in collaborazione con il servizio dell’Infermiere di famiglia e di comunità (Ifec) già operativo in tutti e tre i distretti del Ferrarese. Ne ha parlato la direttrice generale Monica Calamai in occasione del corso nazionale “Il farmacista ospedaliero e territoriale nella sanità che cambia” che si è tenuto ieri, mercoledì 1° giugno, a Roma nell’ambito del ciclo di alta formazione 2022 Horizon Academy.

Il ruolo del farmacista è evoluto nel tempo ed è diventato strategico come supporto alle attività del Sistema Sanitario in diversi ambiti, a partire dal governo della spesa farmaceutica e dal monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva di farmaci e dispositivi medici” analizza Calamai, che individua questa figura come “vero e proprio protagonista della sanità” con un “ruolo che è diventato ancora più determinante durante la pandemia nella gestione delle prenotazioni, nell’esecuzione dei tamponi con relativo tracciamento e nell’erogazione della vaccinazione anti-Covid”.

Farmacia sempre più una ‘sentinella’ della salute come e insieme all’Infermiere di famiglia e di comunità. “L’Ifec è un servizio così valorizzato e apprezzato – dichiara la direttrice AuslFe – che insieme al Servizio Farmaceutico aziendale, al Dipartimento delle Professioni Infermieristiche e alle farmacie convenzionate, abbiamo elaborato un accordo per la presenza dell’infermiere di famiglia, all’interno della rete delle farmacie del territorio (130 convenzionate di cui 70 rurali): sarà disponibile per le varie necessità, individuate dal farmacista stesso, nella logica delle sinergie per migliorare la gestione del paziente, in modo particolare del paziente cronico”.

Durante la relazione su “Il ruolo del farmacista nella cronicità”, Monica Calamai ha inoltre messo in luce la “sfida del Pnrr che ci pone davanti degli obiettivi stringenti: l’assistenza territoriale e di prossimità; lo sviluppo tecnologico e digitale della sanità; la responsabilità multiprofessionale al servizio del paziente e l’integrazione tra professionisti del Sistema Sanitario Nazionale e convenzionati”. Insomma da Ferrara è al via un servizio chiave per migliorare l’assistenza territoriale, sempre più vicina al cittadino.

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