Bondeno. Una traccia ematica nella suola della scarpa destra marca Converse trovata nel garage, riposta dentro una scatola. Una traccia organica trovata all’interno della stessa scarpa. “Materiale biologico misto”, come si dice, appartenente a Doriano Saveri, il proprietario della calzatura, e a Rossella Placati, la compagna trovata priva di vita, in un bagno di sangue e con la testa fracassata, al primo piano dell’abitazione della quale quel garage è pertinenza.

È la novità emersa nell’udienza di ieri per il femminicidio avvenuto a Bondeno – in via Borgo San Giovanni – lo scorso anno, per il quale Saveri è imputato. A parlarne è stato il maggiore del Ris Christian Faccinetto, consulente della procura (pm Stefano Longhi e Lisa Busato), che ha parlato delle tracce repertate e analizzate nei laboratori del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri. Dall’altra parte, ad assistere la difesa dell’imputato (avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma) c’era un suo ex collega al Ris: Pasquale Linarello, oggi consulente tecnico autonomo.

Oltre a quelle della scarpa – importanti perché una delle tesi investigative è che Saveri, dopo l’omicidio, le abbia cambiate e cercato di nasconderle nel garage anche perché ‘a vista’ non presentavano segni – gli esperti del Ris hanno trovato tracce anche in altri luoghi.

Nel lavandino del bagno (una traccia ematica con sopra l’impronta palmare dell’imputato); nel pavimento della cucina e su un tappetino dell’ingresso, questa appartenente alla vittima e a un altro soggetto non identificato ma che potrebbe essere uno dei figli. Anche sul termosifone della stanza in cui è avvenuto l’omicidio il Ris ha trovato una traccia ematiche riconducibile a Placati e Saveri.

Ancora, Faccinetto ha detto che sono state rilevate tracce ematiche sulla scala, di tipo misto, “con Dna dell’imputato identificabile come maggioritario”, mentre “i pochi alleli in più erano riconducibili alla vittima”, anche se qui il grado di certezza è molto inferiore. In due campioni sono state trovate ‘contaminazioni’ lasciate dagli investigatori. Una traccia mista di vittima e imputato è stata trovata anche nel braccio e nel palmo della mano destra di quest’ultimo.

Il maggiore ha infine affermato, rispondendo a una domanda della difesa, che non sono stati trovati segni di una pulizia dei luoghi effettuata da Saveri.